START UP INNOVATIVE. PUBBLICATA LA LEGGE Stampa

Finalmente per la prima volta in Italia c'è una legge dedicata a favorire la nascita di nuove imprese innovative. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 ottobre scorso (decreto legge 179/2012), il provvedimento prevede (dall'articolo 25 in poi) l'iter che dovranno seguire, giovani e meno giovani aspiranti imprenditori, per avviare nuove iniziative innovative. Le start up dovranno essere costituite da non più di 48 mesi, con un valore prodotto non superiore a 5 milioni. Per essere riconosciuta innovativa, un'impresa dovrà avere una quota di un terzo di spese in ricerca, almeno un terzo di personale con dottorato o con esperienza di ricerca certificata, avere o essere licenziataria di un brevetto. La start up riconosciuta innovativa avrà un trattamento agevolato per quattro anni. Un'impresa non è innovativa solo se opera nel mondo delle tecnologie avanzate, ma possono essere agevolate anche nuove imprese a forte innovazione sociale e ambientale. Essere innovativi significa avere accesso a numerosi vantaggi. Ma è necessario avere una minima dotazione finanziaria. Costi fissi, per quanto ridotti, sono quelli relativi alla costituzione della società, al commercialista, alla stesura del business plan, a eventuali selpress.com, consulenze esterne. Il tutto significa almeno 20-30mila euro, cui aggiungere eventuali costi per immobili e attrezzature specializzate.
Le agevolazioni previste dalla nuova legge sono molte. Detrazioni d'imposta del 19%, che possono salire al 25% nel caso di start up sociali o energetiche; deduzioni del 20-27% per le somme investite. Esonero dal pagamento delle operazioni burocratiche di avvio; ma anche esenzione dal reddito imponibile dell'assegnazione di strumenti finanziari e incentivi a soci e dipendenti (incentivi e stock option). Innovativo il regime lavorativo delle start up, che è stato una delle ragioni della lunghezza dei tempi dell'approvazione della legge. Il risultato raggiunto è che, in deroga alle normative nazionali del lavoro, si potrà assumere personale per quattro anni con un contratto a tempo determinato. Un anno in più rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero, superato il quale si attua la conversione in contratto a tempo indeterminato. In cauda venenum, dicevano gli antichi. Il decreto è immediatamente operativo per le parti della semplificazione societaria e finanziaria. Ora si attendono entro 60 giorni le norme attuative da parte del ministero dell'Economia e di quello dello Sviluppo. Ma, come prevede il testo (articolo 29, comma 9), «l'efficacia della disposizione del presente articolo è subordinata, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, all'autorizzazione della Commissione europea, richiesta a cura del ministero dello Sviluppo economico». Se il ministero avesse limitato il provvedimento alle piccole imprese l'incentivo fiscale sarebbe stato immediatamente operativo e automaticamente riconosciuto dall’Unione europea.
(Fonte: W. Passerini, La Stampa 29-10-2012)