CLASSIFICAZIONE DI ATENEI. NTU RANKING 2012 Stampa

Nell’NTU ranking 2012, la classifica stilata dalla National Taiwan University, le università italiane non sfigurano. Sono in tutto 500 gli atenei presi in esame e, di questi, 29 appartengono al Belpaese. A differenza di quelle più popolari, elaborate da QS, Shanghai o Times Higher Education, questa graduatoria mondiale tiene conto solo della performance scientifica degli istituti, utilizzando alcuni indicatori bibliometrici quali, ad esempio, l’indice H, il numero delle citazioni o la quantità dei paper prodotti. L’NTU ranking valuta le università per aree disciplinari (field) e per disciplina (subject). Nell’area delle Scienze naturali si segnalano le performance dell’Università di Pisa, che si colloca al 145esimo posto nel mondo e al quarto in Italia, e soprattutto quelle de La Sapienza di Roma, Padova e Bologna, che la precedono in graduatoria. Per quanto riguarda il settore dell’Ingegneria, nel nostro Paese brillano il Politecnico di Milano, Padova, La Sapienza di Roma, Bologna, il Politecnico di Torino e l’Università “Federico II” di Napoli. L’Università di Pisa conquista, invece, il settimo posto a livello italiano e il 207esimo a livello internazionale.
Ciò che emerge, in particolare, è la capacità del NTU ranking di valorizzare le performance degli atenei più piccoli e giovani, ma che nel giro di poco tempo riescono a dare un grande contributo alla produzione scientifica. Tutto ciò, riequilibrando le eventuali distorsioni dovute, per esempio, alle dimensioni, al numero dei docenti, all’anzianità e ai Nobel ricevuti, che nelle altre classifiche giocano a favore degli atenei di più antica fondazione e con più iscritti, o che possono contare su fondi maggiori da destinare all’attrazione di cervelli.
Per fare la sua valutazione, l’NTU ranking si basa su precisi criteri. In particolare, considera per il 20 per cento la produttività della ricerca, per il 30 per cento il suo impatto e per il 50 per cento l’eccellenza dei risultati. Agendo in questa maniera, infatti, si spera di premiare in maniera complessiva e obiettiva la produzione scientifica delle università prese in esame.
(Fonte: università.it 17-10-2012)