ACCREDITAMENTO DEI CORSI E DELLE SEDI. TARDA IL DECRETO ATTUATIVO Stampa
Uno dei capitoli dell'attuazione della riforma Gelmini è il sistema di accreditamento dei corsi e delle sedi con il quale il ministro dell'università intendeva sanare i mali del sistema premiando i virtuosi (con fondi in più) e sanzionando gli inadempienti (con la chiusura degli stessi corsi). Il tutto sarebbe dovuto partire già dall'anno in corso, giacché entro l’aprile 2013 i nuclei di valutazione interna degli atenei avrebbero dovuto trasmettere all'ANVUR la relazione annuale con gli esiti delle loro attività valutative per ogni corso di studio e per la sede, a giugno poi, consegnare la compilazione finale dei corsi di laurea contenente la programmazione didattica per l'anno accademico 2013-14. Tutta quest’attività sarebbe stata sintetizzata dall'ANVUR in una relazione da mandare al MIUR, sulla base del quale sarebbe avvenuta la distribuzione di una quota premiale del Fondo del finanziamento ordinario. Ma ancora per quest'anno le risorse in base al merito restano sulla carta. Perché il decreto attuativo sull’accreditamento che avrebbe dovuto regolare tutto questo non è stato ancora promulgato. Il risultato è che ogni ateneo sta cercando di organizzarsi come meglio può in maniera autonoma e casuale. La legge prevede nello specifico l'introduzione di un sistema di accreditamento delle sedi e dei corsi di studio universitari fondato sull'utilizzazione di specifici indicatori definiti ex ente dall'ANVUR per la verifica del possesso da parte degli atenei di idonei requisiti didattici, strutturali, organizzativi, di qualificazione dei docenti e delle attività di ricerca, nonché di sostenibilità economico-finanziaria; in sostanza il ministero, su parere conforme dell'ANVUR autorizza o non autorizza, nel caso dell'accreditamento iniziale, conferma o revoca, nel caso dell'accreditamento periodico, l'attività di corsi di studio o di interi Atenei.
(Fonte: ItaliaOggi 13-10-2012)