STUDENTI. COSTI DEGLI ATENEI ITALIANI NEL RAPPORTO NAZIONALE FEDERCONSUMATORI Stampa
Il secondo Rapporto Nazionale Federconsumatori sui costi degli Atenei italiani, riferito all’anno 2011, evidenzia come sia leggermente aumentato, rispetto all’anno precedente, l’ammontare delle tasse per gli studenti appartenenti alle fasce più alte (+4% per la quarta fascia, +10% per la quinta). Discorso inverso per le fasce di reddito minori, laddove, per lo stesso anno, si è registrata una lieve diminuzione (-1% per la prima fascia, -4% per la seconda). Lo stesso Rapporto Federconsumatori mette in luce una netta differenza tra Atenei del Nord e del Sud, con i primi più cari, in media, del 28,3% rispetto ai secondi. Se invece a essere presa in considerazione è la fascia più alta di contribuzione, allora il differenziale tra Atenei settentrionali e meridionali raggiunge quota 68%. Non stupisce, dunque, che, prendendo come riferimento la prima fascia, l’Ateneo più caro sia risultato quello di Parma, con una retta di 1005,87 Euro annui per le facoltà scientifiche e di 890,05 Euro per quelle umanistiche. Vale a dire il 103% in più rispetto alla media nazionale, che corrisponde a 464,85 Euro per le facoltà umanistiche e 473,99 Euro per le facoltà scientifiche. Lo scettro di Ateneo meno caro è andato invece, sempre secondo Federconsumatori, all’Università Aldo Moro di Bari, dove la contribuzione per la fascia minima si attesta, sia per le facoltà scientifiche sia per quelle umanistiche, intorno ai 290 Euro. Alla contribuzione destinata all’Ateneo, si aggiunge la Tassa Regionale Universitaria, aumentata quest’anno, in alcuni casi, di oltre il 50%. Questa tassa ha raggiunto, perciò, una soglia minima di 120 Euro, fino a un massimo di 140 Euro, anche in quelle regioni, tra cui Puglia e Campania, in cui, fino all’anno 2011, si attestava sui 62 Euro.
(Fonte: S. Aurino, lindro.it 09-10-2012)