STUDENTI. RIDUZIONI DI RISORSE PER I PRESTITI D’ONORE E LE BORSE DI STUDIO Stampa

È stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 201 del 29 agosto 2012 il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - DPCM del 31 maggio 2012 che ripartisce il Fondo d’intervento integrativo tra le regioni e le province autonome per la concessione dei prestiti d'onore e l'erogazione delle borse di studio per l'anno 2011. A causa dei tagli lineari approvati dal Governo Monti, le risorse a disposizione del Fondo (gravanti sul capitolo 1695 del MIUR) sono scese al di sotto dei 100 milioni di euro (98.579.402,00 euro), rispetto agli oltre 125 milioni stanziati inizialmente. I circa 3 milioni di euro accantonati per le province autonome (e che aumenterebbero l'ammontare complessivo del Fondo a 101.628.250,00 euro) sono invece, al momento, indisponibili. Le risorse trasferite sul Fondo integrativo sono destinate alle Regioni per la concessione dei prestiti d'onore e delle borse di studio, sino all'esaurimento delle graduatorie degli idonei al loro conseguimento, secondo le modalità stabilite dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 aprile 2001. Per la concessione delle borse di studio le Regioni utilizzano (prioritariamente) le risorse proprie e quelle derivanti dal gettito della tassa regionale per il diritto allo studio. Le risorse del Fondo possono essere utilizzate soltanto successivamente. Le eventuali risorse resesi eccedenti per l'esaurimento delle graduatorie degli idonei, sono destinate dalle Regioni alla concessione di borse di studio e di prestiti d'onore per l'anno accademico successivo.
Il Fondo d’intervento integrativo per il 2011 è ripartito sulla base di una tabella allegata al decreto. A scorrere i numeri, si scopre che è l'Emilia Romagna la regione che gode di maggiori risorse per il diritto allo studio, con 13.352.851,86 euro assegnati dal Fondo, seguita da Lazio (10.832.566,40), Lombardia (9.955.333,90) e Sicilia (9.773.210,95). La regione meno finanziata è la Valle d'Aosta (139.924,69 euro), seguita da Molise (263.607,85) e Basilicata (836.478,82). La tabella consente di analizzare le assegnazioni per tipologia di utilizzazione.
(Fonte: A. Lombardinilo, rivistauniversitas ottobre 2012)