LA CARTA BLU PER SPECIALISTI EXTRA UE ALTAMENTE QUALIFICATI Stampa

Ingegnere pakistano, chirurgo argentino, geofisico cinese, progettista di software indiano: in caso riescano ad ottenere un contratto regolare di lavoro in Italia, avranno tutti diritto a un permesso di soggiorno biennale, esteso, su richiesta, anche alle loro famiglie. Dallo scorso 8 agosto il nostro Parlamento si è finalmente "messo in regola", anche se in ritardo rispetto ad altri Paesi, approvando il decreto legislativo n. 108 del 28 giugno 2012, che recepisce una direttiva europea del 2009. Questi lavoratori "speciali", di cittadinanza non europea, non dovranno attendere i decreti flussi e rientrare nelle quote previste dal Paese di provenienza per restare più di tre mesi nel nostro paese, ma potranno ricevere il nuovo permesso di soggiorno, denominato "carta blu Ue". Il titolare della carta blu Ue rilasciata da uno stato membro, dopo diciotto mesi di soggiorno legale in quel paese, può entrare in Italia senza necessità di visto.
Dal 2013, gli stati membri dovranno fornire annualmente alla Commissione europea le statistiche sul numero di cittadini di paesi terzi cui viene rilasciata, rinnovata, revocata o rifiutata una carta blu UE, sulle loro nazionalità e professioni e sui loro familiari.
Quali sono le professioni altamente qualificate? In base all'ultima classificazione dell'Istat, entrata in vigore nel 2011, rientrano tra le professioni ammesse le seguenti figure: Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali. Ingegneri, architetti e professioni assimilate. Specialisti nelle scienze della vita
Specialisti della salute Specialisti in scienze umane, sociali, artistiche e gestionali.
Specialisti della formazione e della ricerca.
(Fonte: A. Flora, euractiv.it 22-08-2012)