STUDENTI. SERVE UNA GRADUATORIA UNICA NAZIONALE PER L’ACCESSO AI CORSI Stampa

Per medici-chirurghi e odontoiatri nuovi criteri di selezione. In arrivo entro 15 giorni una circolare ad hoc del ministero dell'università per garantire merito ed equità nelle nuove prove di ammissione ai corsi laurea magistrale in medicina e chirurgia e odontoiatria e protesi dentaria per il prossimo anno accademico 2012-13. Ad annunciarlo il sottosegretario all'istruzione Marco Rossi Doria rispondendo a un'interpellanza urgente di 40 parlamentari, promossa dal deputato del Pdl Alessandro Pagano. Il sistema per il test d'accesso a queste facoltà, introdotto dal decreto n. 196 del 28 giungo 2012, prevede che si concorra non più per singolo ateneo, ma per gruppo di università vicine con graduatorie comuni secondo l'ordine di punteggio dei candidati. I 38 atenei sono stati raggruppati in 12 aggregazioni, estendendo a tutti una norma sperimentata a Trieste e Udine nell'ultimo anno accademico. E la prova unica nazionale, 80 quesiti a risposta multipla, si svolge nello stesso giorno in tutti gli atenei. Obiettivo: meritocrazia. Ma questa prova di ammissione con graduatoria plurima aggregata, spiega Pagano, causa «disparità e iniquità che rischieranno di inficiare i test, perché dipenderebbe non dal merito del candidato, ma da fattori casuali legati al numero dei posti disponibili presso ciascuna aggregazione d'ateneo e dal numero di concorrenti». Se uno studente scegliesse la preiscrizione in una data aggregazione d'ateneo perché ci sono più posti disponibili e ipotetiche maggiori speranze di successo, la stessa scelta potrebbero farla un numero indeterminato di candidati, mentre in un’aggregazione con pochi posti disponibili potrebbe esservi un numero ridotto di domande. Inoltre, una simulazione delle varie sedi aggregate, sulla base delle risultanze dei punteggi minimi ottenuti l'anno scorso, disegna un quadro con forti differenze sui punteggi minimi d'ingresso: dai 41,75 punti richiesti a Federico II-Seconda Università di Napoli-ateneo di Salerno ai 48.50 punti di Brescia-Pavia-Verona, passando per i 43 della Sapienza i 45.75 di Genova-Torino. Anomalie e distorsioni contrarie alla logica del concorso nazionale unico. «Fermo restando - afferma Pagano - che possiamo ritenerci soddisfatti per quel che riguarda l'emanazione di una circolare ad hoc in tempi ristretti, tuttavia non possiamo esimerci dal ribadire la necessità dell'introduzione di un sistema basato sulla graduatoria unica nazionale, al pari di altri pubblici concorsi come quello in magistratura». Premiando il merito. Non accadrebbe più così che uno studente di Catania con 44 punti rimanga fuori e, viceversa, se avesse sostenuto i test a Parma sarebbe stato ammesso. Contro campanilismo o dolo, imprescindibili un omogeneo sistema di controlli in tutti gli atenei ispirato al modello Cambridge con un numero di commissari per la sorveglianza proporzionato agli studenti; posto assegnato per sorteggio, contrassegnato da un talloncino, inamovibile; schermature contro l'uso di apparecchiature elettroniche.
(Fonte: ItaliaOggi 07-08-2012)