LAUREATI. I FRENI ALL’INGRESSO NEL MERCATO DEL LAVORO Stampa

Rispetto ai coetanei inglesi o statunitensi, i ragazzi italiani più virtuosi e veloci hanno già accumulato un anno di ritardo: noi, per laurearci in economia, impieghiamo almeno cinque anni; all'estero spesso ne sono sufficienti quattro: tre per le materie fondamentali, più un breve e intenso master. Entriamo nel mercato del lavoro molto più tardi di quanto non facessero i nostri stessi genitori: perché questi freni? L'accesso a tante professioni, poi, per i giovani, è sbarrato da una burocrazia che ha raggiunto una dimensione elefantiaca e sin quasi opprimente; la laurea oramai non basta più per partecipare ad alcuni concorsi pubblici: sono indispensabili ulteriori e spesso costose scuole post universitarie o tirocini che dilatano i tempi all'infinito e frenano il nostro entusiasmo, la nostra speranza. Ma se l'università non torna ad essere il vero baricentro della nostra formazione, il più stimolante ed efficiente traghetto verso il mondo del lavoro, come è possibile, oggi, festeggiare ancora quando ci si laurea?
(Fonte: G. Cardaci, Corsera 21-07-2012)