UE: NUOVA POLITICA DI COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO DEI PAESI DEL MEDITERRANEO Stampa

L'Unione europea ha lanciato una nuova politica di cooperazione con i Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libia, Marocco, Tunisia e Territori Palestinesi) con lo scopo di identificarne i bisogni formativi per lo sviluppo delle politiche universitarie. Per sostenere questa difficile sfida, rafforzando al contempo i legami storici, culturali e commerciali, nel corso di una riunione svoltasi il 2 e 3 luglio 2012 a Bruxelles con i Ministri dell'istruzione dei Paesi interessati, sono state decise una serie di iniziative, volte a: - fornire una piattaforma regionale per il dialogo politico sulle tematiche educative; - condividere esperienze e buone pratiche; promuovere una convergenza volontaria dei sistemi di istruzione superiore nell'ottica del Processo di Bologna; - approfondire la conoscenza di Programmi UE come Erasmus Mundus e Tempus e ampliare l'utilizzo di altri Programmi quali Jean Monnet e Marie Curie. L'area del Mediterraneo meridionale è una realtà abbastanza eterogenea ma uniformemente contraddistinta da una forte presenza giovanile: un terzo della popolazione ha meno di 15 anni e nel prossimo decennio oltre 60 milioni di giovani saranno alla ricerca di occupazione. I sistemi educativi stanno perciò subendo una forte pressione per assicurare alle nuove leve le competenze necessarie per giocare un ruolo attivo in una società in trasformazione. Pur aumentando il numero di iscritti all'università e le ore di didattica, i bassi salari erogati ai dipendenti dell'università costringono (soprattutto ai docenti) ad accettare un lavoro supplementare, a scapito della quantità e qualità dell'insegnamento e della ricerca. Nella nuova politica di cooperazione europea si prevede anche l'erogazione di finanziamenti aggiuntivi, nel corso del 2012 e del 2013, per un importo di €12,5 milioni, che si aggiungeranno a quelli già attribuiti finora e che serviranno a finanziare la mobilità di oltre 400 studenti per portare a termine il curriculum di studi, effettuare ricerche o ottenere l'abilitazione all'insegnamento negli Stati membri UE.
(Fonte: M.L. Marino, rivistauniversitas 26-07-2012)