STUDENTI FUORI CORSO. UNA FORMA DI SPRECO DELLE RISORSE PUBBLICHE? Stampa

Al MIUR si sostiene che il “fuoricorsismo” è una forma di spreco delle risorse pubbliche perché le tasse degli studenti coprono solo il 10% del costo complessivo di uno studente universitario. Il resto è sostenuto dalla fiscalità generale, che lo sostiene per accrescere la dotazione di capitale umano nella società e migliorare le prospettive di accesso al mercato del lavoro (l’Italia continua ad avere una percentuale di laureati sul totale della popolazione molto inferiore alla media dei paesi dell’Ocse). La formazione di un laureato richiede un investimento pubblico, ma se i fuoricorso acquisiscono una istruzione di minore qualità, l’investimento fatto su di loro si trasforma in uno spreco. Anche questo argomento non sembra del tutto convincente: la capacità di laurearsi nei tempi previsti è il risultato di una serie di fattori tra i quali “il rispetto delle regole e dei tempi” citato dal ministro gioca un ruolo minore. E’ vero che una diversa organizzazione degli esami, per esempio impedendo di ripetere lo stesso esame più di tre volte, potrebbe incentivare gli studenti a non presentarsi impreparati sperando nella fortuna o nell’indulgenza del professore. Ma le cause strutturali dell’elevato numero di fuori corso stanno altrove: 1) Si laureano nei tempi previsti gli studenti le cui famiglie hanno investito fortemente nella loro istruzione fin da piccoli, fornendo loro un ambiente culturalmente stimolante in casa e iscrivendoli alle scuole migliori. 2) Poiché l’Italia ha un sistema di borse di studio scandalosamente carente in confronto a quello di tutti i paesi industrializzati, lavorare è per molti studenti una necessità, il che allunga inevitabilmente il periodo di studi. 3) Le università italiane sono molto indietro nell’organizzare un orientamento efficace, nel prevenire gli abbandoni al primo anno di corso, nel sostenere gli studenti in difficoltà, nell’offrire biblioteche sempre aperte e ricche di materiali: tutti servizi che all’estero vengono forniti.
(Fonte: F. Torello, ilbo 16-07-2012)