FRANCIA. COME SI OTTIENE LA QUALIFICATION PER POTERSI CANDIDARE A CONCORSI DA MAITRE DE CONFÉRENCES Stampa

Mentre si dibatte su metodologia e criteri da adottare per le abilitazioni scientifiche nazionali, può essere interessante comprendere cosa accade in paesi che hanno adottato una scelta simile, prevedendo un sistema di abilitazione preliminare alla partecipazione a concorsi. Tale è il caso della Francia, cui il ministero stesso dice d'ispirarsi. Oltralpe gli aspiranti accademici debbono ottenere una qualification per potersi candidare a concorsi da maitre de conférences, il grado di accesso nell’università francese che sta a metà tra il vecchio ricercatore italiano e l’associato. Però nel sistema francese si confida di meno sugli automatismi dei criteri bibliometrici. La qualif è un documento ufficiale che attesta un livello minimo di maturità scientifica ed esperienza didattica di quei ricercatori che cercano la loro strada nell’università. Per ottenerlo, occorre presentare un dossier che comprende alcune pubblicazioni rappresentative e un breve riassunto dell’attività didattica e di ricerca svolta. L’intera documentazione deve essere caricata su un sito dedicato del ministero dell’istruzione ma l'accesso ai documenti è riservato ai valutatori (due esperti francesi del settore rilevante), così come i dossier di candidatura per i concorsi che non sono resi pubblici dalle commissioni. L’ottenimento della qualification è condizionato solo da un giudizio positivo, non esistendo criteri bibliometrici stretti come quelli proposti in Italia (sebbene non si possa escludere che questi abbiano pur sempre il loro peso nel pensiero dei giudicatori).
La qualification ha validità per quattro anni, al termine dei quali, per l’aspirante accademico ancora non demoralizzato dall’insuccesso, occorre ripresentare il dossier di candidatura avendo cura di spiegare i motivi per i quali non si è ottenuta una posizione in questo periodo – in Francia esiste, infatti, una sessione di reclutamento all’università ogni primavera. E' questa l'altra e più dolente differenza tra il sistema italiano e quello francese: la macchina delle abilitazioni ha, infatti, un senso se accompagnata da una precisa programmazione del reclutamento, e dunque da concorsi indetti con cadenza regolare. La qualif, essendo un certificato per l`insegnamento universitario, non è invece richiesta per poter presentare candidatura al CNRS, che rappresenta l`altro canale principale del reclutamento di ricercatori. L`aneddotica mostra anche come discipline differenti mostrino un interesse differente verso la qualification e criteri non omogenei nella valutazione dei candidati: per le scienze dure (quelle che un tempo in buon italiano avevano il nome di scienze esatte) ci si attende qualche pubblicazione in riviste internazionali scientifica di qualche rilievo. Mentre per i ricercatori francesi l’esperienza nella didattica è un requisito fondamentale, il sistema si dimostra più comprensivo con chi viene dall`estero e ha svolto un carico d’insegnamento limitato. Per discipline umanistiche, ottenere la qualif è un riconoscimento più prestigioso e occorre un profilo scientifico di maggior rilievo. La qualif è quindi il metodo con cui il sistema universitario cerca soprattutto di garantire un minimo valore scientifico dei candidati ai concorsi e di limitare, se non escludere, la presenza di “comparse”, troppo deboli davanti alle commissioni di reclutamento.
(Fonte: M. Barbieri, ilbo 07-08-2012)