AUSTRALIA. CARATTERISTCHE E COSTI DELLE UNIVERSITÀ Stampa

Tutte le maggiori università australiane sono pubbliche. Le rette sono care, i campus sono città nelle città e le aule, i laboratori e gli impianti sportivi sono all’avanguardia. L’anno universitario è diviso in due semestri di più o meno 20 settimane ciascuno e a ogni corso corrisponde un numero di crediti proporzionale alle ore di lezione impartite. La vita dello studente è scandita da una fitta serie di scadenze rappresentate da paper che quasi sempre sostituiscono l’esame finale.
Il ciclo universitario è diviso in 2 livelli: Undergraduate (che dura di solito 3-4 anni) e Postgraduate (programmi di master e dottorato). I corsi undergraduate costano tra i 7.000 e i 13.000 dollari australiani a semestre, per un totale che è generalmente attorno ai 50.000 dollari.  A livello postgraduate lo studente può scegliere tra un Master Coursework (da 1 a 2 anni, strutturato in corsi ed esami) e un Master Research (2 anni che consistono in una tesi di ricerca a tempo pieno). Infine, in cima alla carriera di studi c’è il PhD, che dura come minimo 3 anni, a tempo pieno. I costi dei programmi master vanno dai 6.000 dollari a semestre richiesti per le discipline agevolate dal governo (matematica, statistica, fisica) fino ai 18.000 a semestre per i corsi di studi in legge o business offerti dagli atenei più prestigiosi. Insomma, studiare in Australia costa tanto. Il governo è però generoso con i propri studenti e offre numerose borse di studio, prevalentemente basate sul merito. Inoltre sono previsti sistemi di prestiti d’onore che permettono agli studenti di frequentare l’università “a debito” e ripagare i costi delle rette sostenute dallo stato solo una volta raggiunto un determinato livello di reddito da lavoro. In questo caso, lo stato contribuisce al pagamento delle rette universitarie per una cifra massima di 112.134$ per medicina, odontoiatria e veterinaria e di 89.706$ per le altre facoltà, per tutta la durata dei corsi. Terminati gli studi, il laureato è obbligato a ripagare il debito contratto con lo stato ogni qual volta il suo reddito annuale supera i 44.990$. La quota di prelievo annuale destinata a ripagare il debito cresce proporzionalmente al reddito dichiarato: fino a 50.000$ è il 4%, tra 50.000$ e 55.000$ è il 4,5% e poi arriva fino all’8% per i redditi oltre gli 83.500$. In sostanza, chi per tutta la vita dichiarasse un reddito annuale di 44.000$ non dovrebbe restituire nemmeno un dollaro allo stato, mentre chi ne guadagnasse 45.000$ dovrebbe versare allo stato circa 1.800$ all’anno fino all’esaurimento del debito. Sul debito contratto non vengono applicati interessi e l’unica rivalutazione sia quella relativa al tasso d’inflazione medio annuale.
Dopo i finanziamenti governativi, sono le tasse degli studenti stranieri a rappresentare il più rilevante contributo economico per le università. Guardando le statistiche si nota come gli atenei australiani primeggino a livello mondiale per percentuale di studenti stranieri iscritti. Tra le ragioni di questo successo si annoverano la reputazione internazionale e il fascino rappresentato da campus situati a pochi metri dalle spiagge (come UNSW a Sydney) o tra la foresta tropicale e la barriera corallina (James Cook University). Ma il vero motivo, e quello che più di ogni altro spinge in alto la presenza straniera, è la capacità di attrarre gli studenti asiatici, cinesi, thailandesi o vietnamiti. In un’università come la Macquarie University di Sydney ci sono facoltà dove il 70% degli iscritti è straniero, per lo più asiatico.
(Fonte: M. Morini, IlBo 04-07-2012)