ABILITAZIONI SCIENTIFICHE. IL CUN CRITICA IL CRITERIO DELLA MEDIANA E LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI ABILITAZIONE Stampa

Riguardo al criterio della mediana, il CUN osserva che per tener conto della complessità dei saperi l’adozione del criterio della mediana costringe ad analisi bibliometriche sempre più complesse che possono arrivare persino a sottoinsiemi dei settori scientifico-disciplinari. Mette anche in evidenza il pericolo di entrare in tensione con il principio di eguaglianza, riferendosi probabilmente all’uso di mediane multiple all’interno dello stesso settore concorsuale o persino scientifico-disciplinare.
Evidenzia anche come il criterio della mediana finisca per “allontanarsi significativamente dalla lettera della legge (art. 16, c. 3, lett. a) della l. n. 240/2010″ (la quale prevede che l’abilitazione sia attribuita “con motivato giudizio fondato sulla valutazione analitica dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche, previa sintetica descrizione del contributo individuale alle attività di ricerca e sviluppo svolte, ed espresso sulla base di criteri e parametri differenziati per funzioni e per area disciplinare“). La conclusione della mozione è molto netta: [Il CUN] esprime contrarietà sull’ipotesi formulata dall’ANVUR (delibera ANVUR n. 50/2012, art. 16) di coinvolgere il CUN in un processo di verifica di caratteristiche di dettaglio della distribuzione degli indicatori bibliometrici, sul cui significato e sulla cui stessa praticabilità questo Consesso ha ripetutamente e chiaramente espresso forti riserve; conferma viva preoccupazione circa l’efficacia e l’applicabilità dell’impianto regolamentare proposto per la gestione delle procedure di abilitazione (vedi anche mozione del 20 Giugno 2012), il cui svolgimento, ormai in grave ritardo rispetto alle previsioni di legge, è molto urgente per ripristinare una normale vita universitaria sotto il profilo del reclutamento e degli avanzamenti di carriera dei docenti.
(Fonte: mozione CUN 11-07-2012)