PROPOSTA DI LEGGE DI RIFORMA DELL’ORGANIZZAZIONE UNIVERSITARIA PER VALORIZZARE INSIEME DIDATTICA E RICERCA Stampa
Una proposta di legge intitolata “Per la valorizzazione della responsabilità educativa e sociale, della capacità e del merito nell’università e nella ricerca”, spedita al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, è adesso presentata alle “adesioni”, ma anche alle “critiche” – come precisano gli estensori  – delle componenti coinvolte, in primo luogo docenti, ricercatori e soprattutto studenti, della cui figura viene ribadita la centralità nel sistema universitario. Oltre ad Emanuele Rossi il testo è firmato da Giampaolo Azzoni (Università di Pavia, Collegio “Borromeo”), da Paolo Leonardi (Università di Bologna, Collegio Superiore), da Stefano Semplici (Università di Roma “Tor Vergata”, Collegio “Lamaro Pozzani”). Nell’intervista a uno degli autori si sottolinea “la necessità di una revisione urgente delle procedure di selezione del personale accademico, perché stanno partendo le procedure per formare le commissioni per abilitare i docenti e andare a formare le liste da cui attingere i professori ordinari. Oggi non c’è limite al numero delle abilitazioni, per cui sa come finirà? Si abiliteranno tutti e poi siccome ogni università può chiamare chi vuole, in autonomia, di fatto non cambierà nulla. Secondo noi due cose vanno fatte assolutamente: mettere un tetto al numero di abilitazioni e far tenere ai candidati una lezione pubblica, davanti alla commissione ma anche agli studenti.” E la precarietà senza speranza? “I contratti a tempo determinato dei ricercatori oggi producono questo. Ovvio che non possono esserci garanzie automatiche di scorrimento verso l’alto nella carriera universitaria, però non si può nemmeno lasciare a piedi un ricercatore a 35 anni, magari con una famiglia. Per questo suggeriamo una riserva del 10% nei concorsi a cattedra per le scuole primarie e secondarie.”. Testo integrale della proposta .
(Fonte: S. De Carli, vita.it 22-06-2012)