UNIBO. 49 PROGETTI DI RICERCA SELEZIONATI TRAMITE LA VALUTAZIONE DELL’EUROPEAN SCIENCE FOUNDATION Stampa

L'Alma Mater ha selezionato, con un'agenzia internazionale e indipendente, 49 progetti di ricerca su 142 da inviare al ministero dell'università. Per vincere a livello nazionale la gara dei fondi. Ma sul campo di battaglia interno sono rimaste molte vittime: 93 gruppi non gliel’hanno fatta. E a uscirne bastonata, nella corsa riservata ai giovani ricercatori, è soprattutto l'area umanistica. È il bilancio della pre-selezione sui due bandi ministeriali che finanziano la ricerca in Italia: i programmi di rilevante interesse nazionale (Prin) e quelli «Futuro in ricerca» riservati ai più giovani (Firb). La procedura è nuova, i risultati sono usciti in questi giorni.
Per la prima volta il ministero ha delegato i singoli Atenei alla «scrematura» dei progetti, dettando anche il numero massimo da presentare: per Bologna, 34 progetti Prin su 81 domande arrivate, e 15 Firb su 61 candidati. Una limitazione alla libera competizione dei ricercatori e degli Atenei dettata da fondi per la ricerca sempre più ridotti. L'Ateneo, unico a farlo, ha affidato la valutazione a un ente esterno, la. Il prorettore alla ricerca Dario Braga: «È stata una scelta difficile, sono stati esclusi progetti che avevano pieno diritto a rimanere in gara. Molti, infatti, hanno ricevuto ottimi commenti, ma non potranno procedere per via del limite imposto. Di fatto, il ministero ha scaricato sulle università la parte pesante della valutazione senza che il risultato di questo sforzo sia collegato all’erogazione certa di fondi». Tra i 15 progetti Firb selezionati solo uno è di area strettamente umanistica (scienze religiose), altri due sono di area politologica. Inevitabile la delusione e il malumore degli umanisti che ora chiedono un riequilibrio della disparità sui fondi per la ricerca. Gli obiettivi europei favoriscono, infatti, la ricerca applicata, ed era ridotto il budget ministeriale per le aree economiche e sociali. «Affidando il processo a un’agenzia europea abbiamo comunque fatto una scelta innovativa, per garantire equo trattamento a tutti - spiega Braga - ma soprattutto abbiamo l'opportunità di qualificare la scelta di Bologna nella valutazione ministeriale come il risultato di una selezione forte e con modalità internazionalmente riconosciute».
(Fonte: I. Venturi, La Repubblica 13-06-2012)