RdRU. IL PARERE DELL’USPUR Stampa

Il segretario nazionale dell’Unione Sindacale Professori e Ricercatori Universitari (USPUR), prof. Antonino Liberatore, ha inviato la seguente lettera al ministro Profumo.
“Signor Ministro, abbiamo appreso dai giornali che Lei, sollecitato da una proposta di parte avversa a quanto stabilito dalla normativa vigente (legge 240/2010) in merito all’abilitazione scientifica nazionale e alla successiva chiamata da parte delle sedi universitarie, si appresta a portare al prossimo Consiglio dei Ministri un decreto che blocca per due anni quanto appena richiamato per poi ridare vita ai concorsi locali. In sostanza Lei proporrà che al posto della prevista commissione unica nazionale, per ciascun settore concorsuale, ogni ateneo ne nominerà tante quante sono le discipline distinte oggetto di bando di concorso, con cinque membri per ciascuna commissione di cui uno di nomina del rettore dell’ateneo. Si tornerebbe così inspiegabilmente al passato con la cancellazione di cinque anni di discussioni partecipate da tutte le istituzioni, da tutte le componenti sociali, da tutta la stampa nazionale e anche estera. Cinque anni di lavoro vissuto e partecipato verrebbero annullati da Lei, signor Ministro! Eppure Lei aveva affermato che il nuovo sistema dei concorsi, così come previsto dalla vigente legge 240/2010, è immune da contaminazioni perché ha regole valide per tutti gli atenei, regole che attribuiscono più valore alle pubblicazioni, meno ai test e incentivi alla mobilità. Perché vuole cancellare le regole di valutazione uguali per tutti gli atenei e dare alle pubblicazioni un valore solo numerico e non di merito? In un’altra sua dichiarazione Lei ha affermato che l’esperienza maturata nell’insegnamento universitario e nella professione di gestione di sistemi complessi Le ha insegnato che quando s’inizia un lavoro è anzitutto indispensabile far funzionare quel che c’è. A suo dire la riforma universitaria di cui alla legge citata ha aspetti positivi e altri meno, ma ha poi precisato che il Paese non può campare in eterno con cambiamenti e fasi transitorie. E allora che cosa dobbiamo pensare di Lei se quanto sta ora proponendo al Governo viene da Lei stesso definito come una fase di un’azione transitoria del dicastero da Lei retto? Che cosa dicono i quotidiani di questa sua proposta? Dicono che essa rappresenta la controrivoluzione dei cattedratici, a uso e consumo dei cattedratici. Noi dell’USPUR, sindacato autonomo della docenza universitaria, dichiariamo di non far parte di questi cattedratici che hanno scritto a Lei proponendo di adottare il decreto in discussione. Noi La sollecitiamo perché mandi avanti le procedure concorsuali in accordo alla normativa della legge richiamata una volta sollecitata la Corte dei Conti in merito al già citato decreto che definisce i criteri di nomina dei commissari della commissione esaminatrice e dei requisiti “mediani” in base ai quali concedere l’abilitazione agli aspiranti professori”.
(Fonte: uspur.it 01-06-2012)