BREVE STORIA DELL’ISTRUZIONE SUPERIORE IN EUROPA Stampa

L’istruzione assunse una peculiarità sistematica nel IV secolo a.C. con Platone, il quale fondò la sua "Akademía” nei pressi di Atene nel bosco sacro di Akademos. Tutte le scuole filosofiche che fiorirono a poco a poco seguirono il suo esempio. La filosofia all’epoca non era ancora la disciplina in senso stretto che intendiamo oggi, ma l’essenza di ciò che l’uomo era in grado di conoscere e del modo in cui doveva condurre la sua vita. Il filosofo, nella sua ricerca della verità, includeva nei suoi studi la matematica, la musica, la letteratura e la retorica, nonché le scienze naturali, nella misura in cui il mondo antico poteva coltivare una simile conoscenza. Soltanto le abilità pratiche non vi trovavano spazio. Cicerone, già di scuola greca, nel I sec. a.C. cerca di rendere allettante la cultura greca per le sue genti, dichiarandola come essenziale per l’insegnamento della perfetta orazione. Lentamente avanza l’imponente doppio progetto greco-latino, di cui l’Europa si nutrirà per molto tempo.
Alla fine dell’antichità la vita cambiò radicalmente. I germani analfabeti invasero l’impero romano e gli dèi pagani fecero arretrare la cristianità. Il Medioevo conobbe una sola istituzione, da cui derivavano la cultura e la tradizione: la Chiesa. Nelle scuole conventuali si insegnava a leggere e a scrivere, ma in latino. Per molto tempo ancora le volgate europee dovranno restare orali. In latino erano le Sacre Scritture (il fatto che in realtà il Nuovo Testamento fosse stato redatto in greco, cadde nell’oblio), in latino comunicava la comunità di ecclesiastici di tutta l’Europa, sebbene rappresentasse soltanto una minima parte della popolazione. In nessun altro periodo il panorama educativo è stato così uniforme come nel Medioevo.
Soltanto nell’Alto Medioevo, accanto alle scuole conventuali, nascono le università. Ha cominciato l’Italia nell’XI secolo con Salerno e Bologna (è da qui che, come si nota, il processo di riforma dell’istruzione è cominciato già una volta). Nel 1200 circa nasce la Sorbonne di Parigi, centro dell’erudizione scolastica, quale università europea più importante. I “paesi germanici” (non si può ancora parlare di Germania) avanzano traballanti come sempre un po’ in ritardo; qui bisogna attendere fino al XIV secolo prima che a Praga, Heidelberg, Colonia, Erfurt siano fondate le prime istituzioni a livello universitario. Per questo negli anni successivi in nessun altro luogo vi erano così tante università quante da noi.  Cosa vi si studia? Si è sviluppato subito un sistema formato da quattro facoltà. Giurisprudenza e medicina servono direttamente alla formazione professionale. La filosofia resta, così come nell'antichità, un serbatoio alquanto variegato; soltanto nel XIX secolo le scienze naturali si emancipano dalla filosofia e sino a oggi le facoltà filosofiche appartengono alle scienze umanistiche. Tuttavia la filosofia deve cedere la sua funzione direttiva alla teologia, la nuova regina delle discipline; la filosofia deve accontentarsi di farle da satellite ("ancilla"). Normalmente le università non sono centri di ricerca; sebbene debbano naturalmente reagire in qualsiasi modo al rapidissimo aumento di conoscenze, si oppongono come meglio possono ai cambiamenti dei loro curricula e creano baluardi del conservatorismo. Con stupore si apprende che per molto tempo non c’è stato qualcosa di simile a una modalità d'esame organizzata e che gli studenti, che si sentivano come i padroni delle loro università, erano esclusi dalla regolare giurisdizione; in caso di violazioni potevano finire al più nella cella di punizione dell’università.
Le riforme decisive, alla soglia della modernità, sono partite dalle scuole, più esattamente dalle scuole civili di latino, che erano state istituite in molte città. Il movimento dell’Umanesimo, che nacque in Italia nel XIV secolo e verso il 1500 si diffuse in tutta l’Europa, ha fatto sì che il latino del Medioevo, destinato all’uso orale ed ecclesiastico, si dedicasse nuovamente agli autori classici; anche il greco riconquistò la sua rispettabilità. Allo stesso tempo le volgate si sono svegliate dal loro lungo torpore e sono entrate nella sfera della lingua scritta. Ciò ha avuto un vantaggio, ovvero molte più persone potevano prendere parte all’istruzione e alla letteratura, ma anche uno svantaggio, ossia che la cultura europea ha cominciato a dissolversi in tanti spazi singoli. In Germania Lutero ha avuto un ruolo decisivo con la sua traduzione della Bibbia. La stampa, che nascerà subito dopo, ha permesso una diffusione più veloce e vasta delle idee e delle conoscenze rispetto all'antichità e al Medio Evo, quando ogni singolo libro doveva essere scritto faticosamente a mano.
Il XVI secolo porta a un’espansione generale della cultura/istruzione. Nel XVII secolo si sviluppa l’Illuminismo come fenomeno di massa, e a esso si accompagna l’invenzione della pedagogia; nel 1770 è istituita ad Halle la prima cattedra di pedagogia. Dal XVIII secolo e in seguito soprattutto nel XIX secolo lo stato comincia a concepire come un suo compito quello di garantire un’istruzione scolastica minima a tutti i bambini. Nascono le scuole popolari e con esse l’obbligo scolastico. Contemporaneamente si è assistito a un enorme sviluppo dell’istruzione universitaria. Se nel XV secolo in tutta Europa c’erano 29 università, alla fine del XVIII secolo si arriva a 143. Si sviluppano 3 modelli che sino a oggi conservano il loro ruolo esemplare. In Germania Wilhelm von Humboldt concepisce la nuova università fondata a Berlino come un luogo in cui non si trasmette più ciecamente la tradizione, ma soltanto i singoli portano avanti la verità e la ricerca attraverso il dialogo con gli altri. In Francia viene creato un sistema centralizzato con esami ferrei; sistema che lo stato prende sotto la sua regia. La Gran Bretagna (che soprattutto gli Stati Uniti prenderanno poi come esempio) si rivela come sempre contraria alle riforme radicali e conserva in una forma modificata il sistema collegiale di Cambridge e Oxford risalente al Medie Evo, ponendo l’accento sull’autonomia decentralizzata. Oggi l’istruzione superiore è diventata un fenomeno di massa in tutta Europa, nel bene e nel male. Un numero di giovani mai così alto in 2.500 anni di storia ne fa parte.
(Fonte: B. Müller,  lastampa.it 31-05-2012)