LA VOCE DI UN PROFESSORE UNIVERSITARIO PREMIO NOBEL SU UNO DEI POSTI PIÙ PERICOLOSI D’ITALIA Stampa

A Saluggia (VC) è stoccato il 96% delle scorie nucleari italiane in un sito a 60 metri dal fiume Dora Baltea e sopra la falda dell'acquedotto del Monferrato. Dopo l'alluvione del 2000, il prof. Carlo Rubbia, Nobel per la fisica, scrisse: «Lo sversamento di una parte di quei liquidi renderebbe necessaria l'evacuazione delle sponde del Po fino al delta, e terreni e falde adiacenti inutilizzabili per decenni». La ricerca del sito nazionale dove conferire tutti i rifiuti è partita nel 2000. Solo il 9 gennaio scorso sono stati resi pubblici i luoghi più adatti. L'iter prevede la consultazione pubblica, la stesura di una carta definitiva e, infine, il confronto con le popolazioni per raggiungere un accordo sull'indennizzo. Solo a quel punto può iniziare la costruzione vera e propria, che durerà quattro anni e costerà 900 milioni. Ad oggi, 20 dicembre, questo iter non è neppure iniziato. (Fonti: vice.com.it; M. Gabanelli, dataroom, Corsera 12.21)