IL FALLIMENTO DEL PIÙ PROFONDO E MEDITATO TENTATIVO RIFORMATORE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO ITALIANO NELL’ETÀ REPUBBLICANA, IL D.D.L. 2314 Stampa

Su Il Mulino (23.06.21) un articolo di Andrea Mariuzzo ricorda il d.d.l. 2314 che fu presentato dal ministro Luigi Gui nel 1965 e mai approvato fino alla fine della IV Legislatura nella primavera del 1968. Ad affossarlo era stata la radicalizzazione del conflitto studentesco allora montante, ma aveva ampie responsabilità anche l'atteggiamento di chiusura conservatrice di gran parte del corpo professorale. Era stato soprattutto questo a deludere chi, come Paolo Prodi ed esponenti e pensatori della cultura cattolica riformatrice e democratica a cui Prodi si rifaceva, si era impegnato per anni sul tema del rinnovamento degli alti studi in Italia con incontri, pubblicazioni, e lavoro a volte dietro le quinte, a volte in prima persona nelle commissioni attivate dal Parlamento. L'articolista ricorda anche la provocazione di Prodi (un annuncio economico in forma anonima, apparso su «Il Giorno» il 12 gennaio del 1969 e destinato a scatenare polemiche) che intendeva rappresentare questo stato d'animo.



Da un lato, essa era la presa di distanze da un modo di intendere la professione accademica come un universo separato dal resto della società, impenetrabile alle sollecitazioni di un mondo in continuo e rapido sviluppo. Dall'altro, costituiva la rivendicazione del ruolo positivo che l'intellettuale di professione, educato al tradizionale rigore della comunità degli studi universitari, poteva svolgere in una società in cui la sua figura non possedeva più il monopolio delle conoscenze specialistiche, ma era ancora in grado di produrle, maneggiarle e diffonderle. L'esigenza di una discontinuità nel modo di intendere la vita accademica nella complessa società contemporanea, insomma, non era separata dalla necessità di ribadire le ragioni che avevano condotto l'università a diventare, nel mondo occidentale, il luogo che custodiva, selezionava e certificava il sapere critico. (F: A. Mariuzzo, Il Mulino 23.06.21)