PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI RICERCA PER L’EMERGENZA COVID. RITARDI E MANCATA TRASPARENZA Stampa

ROARS – anche per rispondere alle sollecitazioni dei suoi lettori – ha seguito da vicino le vicende della procedura per la presentazione di proposte progettuali di ricerca a valere sul Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR), con la quale il MUR il 27 maggio 2020 si era affrettato a finanziare "proposte di particolare rilevanza strategica, finalizzate ad affrontare le nuove esigenze e questioni sollevate dalla diffusione del virus SARS-Cov-2 e dell'infezione Covid-19". I fondi pubblici messi a disposizione per finanziare l'iniziativa risultavano inferiori a quanto investito in iniziative similari portate celermente a termine da altri Paesi europei. Ma si trattava pur sempre di 21 milioni di euro, destinati secondo il bando a finanziare idee di ricerca raggruppate in tre macroaree: Life Sciences, Physics and Engineering, Social Sciences and Humanities.
Le tempistiche concesse ai ricercatori per confezionare le loro proposte erano assai strette, perché il bando stabiliva che l'inoltro delle proposte progettuali avrebbe dovuto avvenire entro il 27 giugno 2020, concedendo quindi solo 30 giorni dalla pubblicazione dell'avviso per mettere a punto l'idea di ricerca. Ma nemmeno l'opulenta dotazione di risorse finanziarie messe in campo dal MUR per concludere la selezione di progetti di ricerca finanziabili con l'urgenza scandita dalla pandemia in atto ha potuto scuotere il mesto incedere della burocrazia ministeriale di viale Trastevere.
A nulla sono valsi (ma nessuno, per la verità, si era illuso di sortire effetti) i pubblici richiami alla necessità di procedere in modo spedito alla definizione della procedura di selezione che ROARS ha lanciato ai primi di settembre 2020, alla fine di ottobre 2020, a fine gennaio 2021 e infine a metà marzo 2021. Il 14 maggio 2021 è comparso sul sito del MUR il decreto direttoriale firmato il 30 aprile 2021 dal direttore generale del MUR. Da questo decreto del capo della burocrazia ministeriale universitaria si apprende: che il panel è stato nominato dal MUR con Decreto Ministeriale n. 655 del 18 settembre 2020, registrato dall'U.C.B. il 28 settembre 2020 con il n. 585 e dalla Corte dei conti il 8 ottobre 2020 n.1977; che però il panel (forse per tentare di guadagnare tempo prezioso) ha tenuto la riunione di insediamento ancor prima che fosse emanato il decreto ministeriale del 18 settembre, già il 16 settembre, per poi riunirsi il 22 ottobre 2020 e giungere finalmente a redigere il verbale finale sulle valutazioni operate il 23 marzo 2021.
A quanto è dato sapere, al termine di questo lungo processo di valutazione, prolungatosi facendosi beffe dei termini urgenti che lo stesso Ministero si era imposto di seguire redigendo il bando, i proponenti dei progetti che non sono stati ritenuti finanziabili non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito all'esito negativo della valutazione, né hanno ricevuto, tramite il portale MUR attraverso cui si sottopongono le proposte, copia delle valutazioni ricevute dai panel con l'ausilio dei tre esperti di settore che ciascun trio di panelisti (tutti rimasti anonimi anche al termine della procedura) avrebbe dovuto interpellare per valutare nel merito le proposte esaminate. (F: Red.ne Roars 03.06.21)