SUI FONDI PER LA RICERCA RELAZIONE CRITICA DELLA CORTE DEI CONTI Stampa
La Corte dei Conti nella sua ultima relazione sull'argomento gestione dei fondi per la ricerca, non risparmia le critiche: la riforma Gelmini avrebbe dovuto snellire le procedure ma non ha risolto finora nulla. Inoltre la Corte sottolinea un problema rilevante: come sono assegnati i fondi premiali se l'Anvur non è ancora operativa?. La legge di riforma dell'università ha previsto che una parte dei fondi vada assegnata sotto forma di premio sulla base della valutazione dell'Anvur e di un decreto "avente natura non regolamentare" da parte del ministro dell'Istruzione che definisce criteri e motivazioni del decreto. Ma - avverte la Corte dei Conti - "allo stato attuale il decreto non è ancora emanato, pur se l'assegnazione delle quote è già avvenuta". E l'Anvur non è operativo, quindi a decidere i premi è stato il Civr, il Comitato che lo sostituisce, ma seguendo criteri diversi. Bocciati anche i metodi di finanziamento: troppo frammentari, eterogenei con sovrapposizione di competenze e spreco di risorse. La Corte dei Conti chiede, invece, un bilancio consolidato della ricerca. Il risultato è quello che tutti conosciamo e che la Corte dei Conti conferma. Sulla ricerca "il complesso delle risorse umane e finanziarie appare insufficiente", accusano i magistrati contabili. Mentre l'obiettivo era di arrivare al 3%, l'Italia è sotto la media Ue con un indicatore di spesa pari allo 0,54% del Pil.
(Fonte: F. Amabile, La Stampa 26-04-2012)