LA RICERCA DENIGRATA Stampa
Il lettore italiano è bombardato da anni da una continua rappresentazione caricaturale dell’università italiana: “L’università italiana non ha un ruolo significativo nel panorama della ricerca mondiale, “l’università continua a produrre …, anche se con alcuni distinguo, poca ricerca…” e di seguito. Ma se davvero l’università fosse improduttiva, costosa e corrotta come ci sarebbero arrivati tutti quei ragazzi in prestigiose università come Oxford o la London School of Economics?  Semplicemente ci sono arrivati perché la preparazione che è fornita dall’università italiana è molto buona o ottima. Perché, come dimostra Giuseppe de Nicolao con un’analisi dei dati forniti dall’OCSE e da altre fonti internazionali, senza ricorrere a normalizzazioni ad hoc per modellare la realtà alla propria visione ideologica della realtà, “affermare che l’università italiana produce poca ricerca è falso in termini di produzione assoluta e ancor di più in rapporto alle (poche) risorse di cui dispone”. Perché “a fronte di un paese disperatamente bisognoso di accrescere il suo bagaglio culturale e professionale (i dati OCSE sulla percentuale di laureati italiani parlano chiarissimo) è stata condotta una campagna di denigrazione della ricerca scientifica italiana che, come mostrano le statistiche internazionali sulla produzione scientifica, progrediva al passo, o anche più velocemente, di quella delle altre nazioni”.
(Fonte: F. Sylos Labini, FQ 25-04-2012)