TRENTA ATENEI EUROPEI TRA I PRIMI CENTO DEL MONDO Stampa

Non è del tutto vero che il declino delle università europee sarebbe parte del declino generale dell’Europa. Ad esempio in una delle classifiche maggiormente seguite, e serie, quella del “Times Higher Education Supplement” (THES), per il 2011-2012, le università europee non sfigurano. Tra le prime dieci, Oxford, Cambridge, e l’Imperial College di Londra occupano rispettivamente la quarta, la sesta, e l’ottava posizione. Vuol dire che istituzioni come Oxford e Cambridge mantengono un primato internazionale da circa 800 anni, qualcosa di stupefacente. Ma analizziamo le prime cento dal punto di vista europeo. Ebbene, 12 sono inglesi (di un paese fuori dell’area Euro, benché dentro per ora alla UE). La 36esima e la 85esima sono rispettivamente Edinburgo e Saint Andrews, in Scozia. Occorre ricordare che ancora nel Settecento la Scozia, presto indipendente, aveva ben 4 università, e l’Inghilterra solo due, per quanto prestigiose (ma in declino, certo, nel secolo dei Lumi). D’accordo, il THES è un giornale inglese, ma i parametri sono abbastanza fissi e non alterabili. La Svizzera ne piazza tre in classifica, l’ETH di Zurigo, il Politecnico di Losanna, e l’Università di Zurigo. La Svezia anch’essa tre. Vediamo ai paesi dell’area Euro. La Germania ne piazza 4. Ricordiamoci che il modello accademico tedesco nell’Ottocento era egemone nel mondo, interi atenei americani vennero creati su quel modello, come la Johns Hopkins di Baltimora (in classifica al numero 14). In ogni caso, la gemma tedesca, la meravigliosa università di Monaco, prima tra le tedesche, è “solo” al 45esimo posto. Seguono Gottinga, Heidelberg, e il Politecnico della Baviera, grandi scuole con immensa tradizione, ma che si trovano tutte sotto al cinquantesimo posto. Sempre in area Euro (per ora, perché in Olanda il vento sta cambiando), abbiamo 4 atenei olandesi. Tra cui la grande Leida, che, occorre ricordare, venne costituita sul modello padano di Padova (orto botanico compreso). La Francia ne piazza tre. Pochine. Oltretutto, a parte la Marie Curie, una è la Normale (non è chiaro quale, immagino quella di Parigi), l’altra l’Ėcole Polytechnique. Ora, la piccola Svizzera tiene testa  in classifica a tutti questi giganti. Lo stesso si dica per l’Olanda. E gli altri paesi area Euro? Uno finlandese, Helsinki. Uno belga, Lovanio. Dunque l’Europa non se la passa male: se prendiamo le prime cento, abbiamo 30 università (il 30%!).
(Fonte: P. L. Bernardini, lindipendenza.com 26-04-2012)