SPAGNA. RIFORMA UNIVERSITARIA Stampa

Un Decreto Legge Reale introduce nuovi meccanismi di fissazione delle tasse universitarie, di stima e valutazione della spesa pubblica destinata al sistema di educazione offerto dalle comunità autonome. Queste avranno il compito di attuare il nuovo assetto normativo delineato dal Decreto, facendo riferimento alla propria situazione finanziaria. Per l'istruzione superiore, il Decreto ha determinato che il costo della prima tassa d'iscrizione dovrà oscillare fra il 15% e il 25%, percentuale maggiore di cinque punti rispetto al sistema precedente. Ogni comunità autonoma stabilirà tale importo in base al livello del proprio deficit. Così facendo, l'aumento annuale massimo delle tasse dovrebbe essere pari a un massimo di 540 euro. L'aumento previsto supererà il 50% per almeno il 66% del totale degli studenti, che attualmente pagano tra i 700 e i 1400 euro all'anno d'iscrizione (ovvero un 16% del costo totale di un corso completo, che oscilla fra i 5.000 e i 7.000 euro). Per quelli che dovranno ripetere l'anno, l'aumento sarà superiore. La modifica sarà applicabile solo a coloro che accederanno all'università dal prossimo anno accademico e sarà strutturato in questo modo: una prima tassa standard; una seconda tassa d’importo oscillante fra il 30 e il 40% del costo totale del corso; nel caso di una terza tassa, l'importo oscillerà fra 65 e il 75% del costo totale; e se ci fosse necessità di una quarta tassa, l'importo dovrebbe oscillare fra il 90 e il 100% del costo, ovvero circa 6.000 euro (costo medio totale di un corso universitario).
Altre misure riguardano: la razionalizzazione dei corsi di studio (attualmente quasi il 30% dei corsi universitari partono con meno di 50 studenti, numero minimo che garantisce un riscontro economico all'università per garantire la sopravvivenza del corso); la necessità che i professori universitari si dedichino anche alla ricerca (il ministero ritiene che solo il 50% dei professori si dedichi alle due attività che competono loro, insegnamento e ricerca); incorporare, all'interno del sistema universitario, il principio della stabilità finanziaria di ogni Ateneo e implementare un sistema punitivo per i casi di violazione di questo principio.
(Fonte: El País 20-04-2012; D. Gentilozzi, rivistauniversitas 24-04-2012)