UNIBO. I BILANCI Stampa

I conti sembrano proprio quadrare all’Università di Bologna: il bilancio consuntivo 2011 è risultato in linea con quello di previsione. Un risultato che, “in un quadro di generale contrazione delle risorse”, vede favoriti in primis i servizi destinati agli studenti, la ricerca e l’internazionalizzazione. Tale risultato conferma “l’efficacia della gestione e – dichiara il rettore dell’ateneo bolognese, Ivano Dionigi – la visione strategica degli organi accademici”.
Il parere favorevole sul bilancio consuntivo 2011 è già stato espresso dal senato accademico. Adesso si attende la sua approvazione da parte del consiglio di amministrazione dell’ateneo durante la prossima seduta. La flessione dell’Università di Bologna si è attestata al 3 per cento, nonostante si sia registrato un calo medio del 7,5 per cento. Oltretutto la riduzione del Fondo di finanziamento ordinario, ossia i soldi che arrivano dal ministero dell’Università, non ha impedito all’ateneo di incassare più risorse premiali per quanto riguarda la didattica e la ricerca. Sono pure aumentati i fondi provenienti dall’Europa: un cifra pari a un milione e 300mila euro, cioè il 9,3 per cento in più rispetto al 2010.
I dati riportati dal bilancio consuntivo non sono positivi solo sul fronte delle entrate, ma anche su quello delle spese. Sono diminuiti i costi del personale, in particolare quelli relativi ai dirigenti, ai quali rispetto all’anno scorso sono stati destinati 370 mila euro in meno. L’ateneo bolognese ha ridotto pure le cosiddette spese strumentali, in poche parole quelle riguardanti le relazioni pubbliche, la pubblicità, le mostre, gli organi e tanto altro, con un risparmio di quasi due milioni di euro. Per ciò che riguarda gli studenti, l’Alma Mater ha pagato le borse di studio a 284 giovani risultati idonei ma rimasti esclusi a causa della mancanza di fondi statali. Con le risorse aggiuntive di bilancio, inoltre, “sono state incrementate – si legge in una nota – le sale studio, finanziate le associazioni studentesche e potenziati i servizi di orientamento”. Due milioni in più, infine, sono stati impegnati per la ricerca e l’internazionalizzazione.
(Fonte: L. Tumbarello, università.it 19-04-2012)