VALUTAZIONE E INTERDISCIPLINARITÀ Stampa
L’interdisciplinarità sopravvive nel lungo periodo solo se non si ritira nel suo orticello inventandosi micro-discipline e criteri di valutazione ad hoc. Sopravvive solo se riesce a parlare alle discipline madri, accettandone gli standard e cercando di soddisfarli, ovvero facendo ricerca di alto livello sia dal punto di vista storico (o, nel mio caso, filosofico) che economico. I nostri esempi devono essere gli Amartya Sen e i Daniel Kahneman, per fare esempi concreti, non i post-keynesiani di Cambridge. Le regole dell’Anvur lo permettono: oggi possiamo presentare lavori diversi a GEV diversi – possiamo chiedere di essere valutati dagli storici della scienza per un articolo su Isis, e dagli economisti per un articolo sul Journal of Economic Literature. Utilizziamo queste possibilità, invece di trincerarci. Mi rendo conto che questa strategia rende l’interdisciplinarità una cosa molto difficile — ma anche viva, utile e, soprattutto, vincente.
(Fonte: F. Guala, roars 27-04-2012)