RECLUTAMENTO. EFFETTI DEL DLGS 437 “DISCIPLINA PER LA PROGRAMMAZIONE, IL MONITORAGGIO E LA VALUTAZIONE DELLE POLITICHE DI BILANCIO E DI RECLUTAMENTO DEGLI ATENEI” Stampa

La disposizione riduce in maniera drastica le possibilità di reclutamento dimezzando, secondo le simulazioni disponibili, le possibilità di utilizzo delle risorse liberatesi grazie alle cessazioni. In cambio di un marginale rilassamento delle regole vigenti in materia di turnover per le sedi meno virtuose, finora escluse dalla possibilità di reclutare personale e alle quali è concesso un turnover pari al 10%, si procede comunque ad una stretta generalizzata che coinvolge anche le sedi finora considerate virtuose, perché dotate di un rapporto fra FFO e spese per stipendi del personale inferiore al 90%. Lo schema di decreto prevede che sia mantenuto il livello di turnover attualmente previsto per gli atenei più virtuosi, pari al 50%, unicamente per le sedi che avranno un valore dell'indicatore delle spese di personale compreso tra il 70 e il 75% e dell'indicatore delle spese per indebitamento non superiore al 15%, fatta salva una marginale quota premiale aggiuntiva al turnover del 50% per gli atenei che riportano un valore dell'indicatore delle spese di personale non superiore al 70% (art. 7 c. 1 lett. d).
Dalla relazione illustrativa allegata al provvedimento risulta che a fronte della cessazione di 4.096 punti organico per il 2010, con il sistema vigente si sarebbero potuti recuperare 1682 punti organico con nuove assunzioni. Applicando alla situazione del 2010 il nuovo sistema, a fronte di 4096 punti organico persi, se ne potevano recuperare 879. Questo indica che il regime previsto dal Dlgs comporta, di fatto, il dimezzamento dei punti organico disponibili per il reclutamento. Semplificando, si potrebbe dire che per ogni nuovo ingresso occorrono più di quattro uscite.
(Fonte: audizione di ROARS presso la VII Commissione della Camera dei Deputati, http://www.roars.it/online/wp-content/uploads/2012/03/roars_437.pdf 22-03-2012)