FINANZIAMENTI. FFO E QUOTA PREMIALE 2012 Stampa

Il decreto con i criteri di riparto del fondo di finanziamento ordinario delle università per il 2012 mette sul piatto 7 miliardi. Nella bozza di decreto sul tavolo del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, – che quest'anno punta a distribuire i fondi al più presto e non a fine anno come troppo spesso è successo negli anni passati –, cresce in particolare la cosiddetta «quota premiale» che raggiunge il 13% degli stanziamenti complessivi: ben 910 milioni (l'anno scorso erano 830) saranno, infatti, destinati agli atenei più produttivi su ricerca, formazione e didattica. Le "pagelle" saranno assegnate in conformità a un pacchetto di indicatori in attesa delle valutazioni future dell'Anvur. A pesare in particolare (per il 66%, cioè per 601 milioni) è la capacità degli atenei di realizzare ricerca scientifica di qualità che sarà misurata in conformità a un set di criteri: dalla percentuale di docenti e ricercatori presenti nei progetti di ricerca Prin 2006-2009 e in quelli Firb del programma «Futuro e ricerca» alle valutazioni del Civr (che risalgono al 2003) fino alla capacità di conquistare le risorse distribuite dall'Europa con i suoi bandi per l'innovazione. I restanti fondi (il 34% per 309 milioni) saranno distribuiti in base ai risultati nella didattica e nella formazione (come il numero di studenti in regola con i crediti).
In attesa di conoscere l'esatta assegnazione dei fondi ateneo per ateneo – numeri sui quali sembra che ballino ancora alcuni milioni – di sicuro c'è che la quota base distribuita in base alla spesa storica vale 5,560 miliardi: 5,3 miliardi sono riservati a tutte le università statali, 141 milioni andranno per accordi di programma (con l'Aquila, Macerata e Camerino), mentre 116 sono riservati ad altri istituti (dalla Normale alla scuola Sant'Anna di Pisa, dalla Sissa di Trieste allo Iuss di Pavia, ecc.). Prevista inoltre una «quota perequativa» che vale 105 milioni (l'1,5% dello stanziamento) destinato a compensare il sottofinanziamento di alcuni atenei. Questa misura di riequilibrio – già introdotta anche dal precedente ministro Mariastella Gelmini nella legge 240 di riforma dell'università – punta, infatti, a sostenere proprio le università che hanno un sottofinanziamento superiore al 5% del bilancio. Infine un fondo di 267 milioni servirà a finanziare alcuni interventi previsti da varie leggi: in particolare 93 milioni saranno destinati al reclutamento straordinario di professori associati, mentre 50 milioni serviranno per gli «scatti premiali» dei docenti.
(Fonte: M. Bartolini, www.ilsole24ore.com 18-03-2012)