7° PROGRAMMA QUADRO DI RICERCA E SVILUPPO DELL’UNIONE EUROPEA (2007-2013) - DATI DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA. UN QUADRO STATISTICO SINTETICO NAZIONALE DELLA RICERCA Stampa

I Programmi quadro (PQ) sono i principali strumenti finanziari dell’Unione europea per incentivare le attività di ricerca e sviluppo che concernono quasi tutte le discipline scientifiche. La valutazione scientifica dei progetti è eseguita da esperti scientifici indipendenti, la graduatoria di merito è stilata da un gruppo di esperti che seguono collaudate e aggiornate metodiche messe a punto dalla Commissione Europea.
L’Italia ha una spesa stimata per ricerca e sviluppo di circa 22 miliardi di dollari (17,53 miliardi di euro) (13) e si posiziona in valore assoluto al decimo posto della graduatoria stilata dall’OCSE dopo Stati Uniti, Giappone, Cina, Germania, Francia, Corea sud, Regno Unito, Canada e Russia
In termini di percentuale, il dato Italiano è all’1,18% del PIL (fig. 3) inferiore alla media dei paesi Europei che è stimato al 1,8% e superiore solo a paesi Europei come Ungheria, Polonia, Grecia e Repubblica Slovacca.
La percentuale di spesa pubblica della ricerca italiana pari allo 0,7 % del PIL è equivalente alla media dei paesi UE, quindi per migliorare il rapporto di spesa R&D sul PIL è necessario  aumentare prevalentemente la ricerca del settore privato.



Il numero dei ricercatori italiani (14) (FTE- full time equivalent) è stimato in circa di 96.303 unità, inferiore in Europa oltre che alla Germania (230.000) a Francia e Regno Unito (200.000) e alla Spagna (120.000).  Il numero dei ricercatori italiani sul totale degli occupati è di 4 ogni 1000 (0,4%) mentre sia Francia, Germania e Regno Unito sono allo 0,8% e la Spagna allo 0,6%. I Paesi del nord Europa si attestano a percentuali sopra la media UE (0,7%). Inoltre c’è una scarsa propensione a produrre brevetti e, infatti, ci posizioniamo agli ultimi posti della graduatoria OCSE per brevetti registrati su numero di abitanti.
(Fonte: settimo programma quadro pag. 39, 01-03-2012)