RICERCA. VALUTARE IL CNR E GLI ENTI PUBBLICI DI RICERCA SEPARATAMENTE DALL’UNIVERSITÀ Stampa
Varie analisi danno del CNR un’immagine positiva nello scenario nazionale e internazionale. Tali valutazioni non sono state effettuate specificamente per operare scelte di politica scientifica come è previsto per la VQR. Il fatto che il CNR abbia promosso la valutazione dei propri organi di ricerca senza che vi fossero obblighi o pressioni dall’esterno mostra che non ha alcun timore di essere valutato. Come detto sopra, l’esercizio è stato affidato a esperti esterni che hanno garantito l’indipendenza – compatibilmente con il fatto che sono stati nominati dal vertice dell’ente. Sul versante ANVUR va peraltro sottolineato che l’Agenzia non è un’Autorità indipendente come l’Autorità della concorrenza o altre (questo era il disegno originario che purtroppo non è stato approvato dal parlamento), ma è parte della pubblica amministrazione – come, per esempio, l’Agenzia delle entrate nei confronti del Ministero dell’economia: la sua indipendenza viene dunque esercitata nel quadro della politica del MIUR. Detto che, in ogni caso, l’esercizio VQR debba essere svolto, non si può sottacere che allo stato attuale vi sono forti indizi che la VQR condurrà ad una penalizzazione del CNR e, più in generale, degli enti pubblici di ricerca. La soluzione dovrebbe essere quella di valutarli separatamente dall’università. (Fonte: G. Sirilli, roars 05-03-2012). Commento di R. Rubele: Non sorprende che la VQR sia poco adatta al CNR. Del resto il solo fatto che essa sia strutturata per Panel corrispondenti alle 14 Aree CUN, e che miri a fornire una classifica fra le strutture “latu sensu comparabili” delle singole Università, porge l’idea dei veri, principali, obiettivi dell’esercizio. Del resto, esso è copiato dal Regno Unito, dove non ci sono grossi Enti di ricerca a causa del diverso modello/struttura del sistema Università-ricerca di quel Paese (e di altri Paesi anglosassoni), e dove il RAE/REF ha un compito chiaro e comprensibile, ben inquadrato in quel contesto di politica dell’istruzione superiore e della ricerca.