FRANCIA. UN MAXI FINANZIAMENTO ALL’UNIVERSITÀ DOPO IL DECLASSAMENTO NELL’ARWU Stampa

Dopo essere stata declassata nella classifica cinese sull'eccellenza universitaria, Parigi ha stanziato un maxi-finanziamento: otto milioni di euro da dividere tra gli otto principali poli d'istruzione del Paese. Con l'obiettivo di tornare competitivi a livello internazionale. A Parigi lo chiamano lo Shanghai-choc. E’ la rabbia tutta francese di vedersi sotto-rappresentati nella classifica mondiale degli atenei stilata, sulla base di qualità accademica e ricerca, dall’Università Jiao Tang della metropoli cinese. Un’umiliazione alla quale la Francia ha reagito con un programma che prevede investimenti per 19 miliardi di euro. Saranno otto i poli universitari che beneficeranno maggiormente dei fondi per realizzare importanti investimenti.
A Parigi sono arrivati presto alla conclusione che l’assenza di grossi poli interdipliscinari penalizzava gli atenei francesi nella corsa per piazzarsi tra i migliori del mondo, oltre a limitare le loro oggettive possibilità di sviluppo. Non solo: i tagli ai fondi (anche per l’edilizia e le infrastrutture) avevano portato a un deterioramento evidente delle università, fatta eccezione per le “grandes écoles“, destinate, però, solo a un’élite di studenti accuratamente selezionata. Così nel 2007, subito dopo l’elezione di Sarkozy, è stata varata, in mezzo a mille polemiche e proteste, la legge sull’autonomia degli atenei. Ma il grande salto è arrivato nel 2009. Subito dopo la prima grande crisi finanziaria e di fronte ai suoi riflessi sull’economia reale, il Presidente decise di varare il “grand emprunt”, un vasto prestito obbligazionario per ridare slancio alla competitività del suo Paese. Si tratta di 35 miliardi di euro. Ma ben 19 sono stati destinati all’università e alla ricerca (compresi interventi sui campus più malmessi). E 7,7 in particolare sono a disposizione degli Idex, le “initiatives d’excellence”: veri e propri poli d’eccellenza universitaria, con i quali finalmente la Francia vuole figurare in alto nella classifica di Shanghai.
(Fonte: www.ilfattoquotidiano.it 11-02-2012)