UNIBO. LECTIO MAGISTRALIS DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN OCCASIONE DEL CONFERIMENTO DELLA LAUREA AD HONOREM Stampa
Il Presidente Napolitano ha tenuto la lezione "Le difficoltà della politica (in Europa e in Italia)" in occasione del conferimento della Laurea ad honorem in Relazioni internazionali e Scienze internazionali e diplomatiche conferitagli dall’Alma Mater. «Questa - ha cominciato il Presidente - è una promozione da praticante a scienziato della politica. Una promozione simbolica ma altamente gratificante per la sua provenienza». Il Presidente ha ricordato Nino Andreatta, esempio della «nobiltà della politica» e Paolo Bufalini, ricordato per la «stesura della risoluzione votata a larghissima maggioranza in Senato nell'autunno 1977, con cui per la prima volta anche il maggior partito della sinistra italiana si riconobbe nelle scelte di fondo dell'impegno europeistico e dell'alleanza Nato». Andreatta e Bufalini, ha ricordato Napolitano, «appartennero alla schiera di quei politici umanisti su cui l'Italia ha potuto contare e di cui avrà bisogno anche nel futuro». Un passaggio della lectio magistralis è stato dedicato alla crisi della politica, alla cosiddetta «antipolitica», alla Rete. «Dei partiti, come della politica - ha detto - bisogna avere una visione non demoniaca ma razionale e realistica. Tra il rifiutare i partiti e il rifiutare la politica, l'estraniarsi con disgusto dalla politica, il passo non è lungo ed è fatale, conduce alla fine della democrazia e quindi della libertà». E la soluzione alla crisi della politica avverte Napolitano - non è da cercare nel web: «Non si prenda l'abbaglio di ritenere che di fronte alla crisi dei partiti la soluzione sia offerta dal miracolo delle nuove tecnologie informatiche, dall'avvento della Rete, che fornisce accessi preziosi e stimoli all'aggregazione che non sono sostitutivi dei partiti».  Poi, il sostegno al governo Monti: «È nell'interesse comune che lo sforzo appena intrapreso con significative proiezioni in sede europea continui e si sviluppi in un clima costruttivo», ha detto Napolitano. E chi protesta, conclude il Presidente, lo deve fare senza violenza: «Metto in guardia contro la pericolosità di reazioni a qualsiasi provvedimento che vadano al di là di richieste di ascolto e confronto, e anche di proteste nel rispetto della legalità, per sfociare nel ribellismo e in violenze inammissibili».
(Fonte: Corriere di Bologna 30-01-2012). Testo integrale della lezione e immagini della cerimonia.