L’UNIVERSITÀ COME “LUOGO” Stampa

Secondo l’autore dell’articolo “Metamorfosi dell’Università: da corpo reale a realtà virtuale” (C. Fantappiè, Roars), l’Università è prima di tutto un “luogo”: non una “istituzione” o una “organizzazione”, anche se il suo “corpo” comprende sia l’uno che l’altro elemento.

  1. L’Università è un luogo di
    1. “incontro” fra studenti e studenti, fra studenti e docenti e fra docenti e docenti;
    2. “confronto” fra le esperienze culturali delle persone che la compongono;
    3. “dialettica” fra i diversi saperi, metodi, prospettive, orientamenti;
  2. L’Università si configura come uno “spazio vitale” per la crescita educativa, culturale, sociale, politico-democratica.
  3. Come mostra la storia, l’Università non è dunque un ente qualsiasi, intercambiabile o modificabile a piacimento, bensì un “luogo istituzionale” specifico, essenziale per il processo di crescita della cultura e del sapere critico.
  4. In questo senso si compone di luoghi, persone, organi, strumenti, riti, linguaggi, procedure proprie che si sono perfezionati e codificati durante un processo millenario della cultura occidentale. Da questo è sorta la coessenzialità fra Università come luogo vitale e sapere critico.
  5. “Luogo”, “processo” e “scopo” si identificano nel loro percorso. Come non si può celebrare la giustizia al di fuori del luogo del Tribunale, così non si può conseguire un sapere critico e un’educazione culturale al di fuori dell’Università.

(F: C. Fantappiè, Roars 25.06.20)