STUDIO DELLA CONFERENZA PERMANENTE DEI PRESIDI DI MEDICINA E CHIRURGIA SUL TEST D’INGRESSO Stampa

"La valutazione del rendimento alla fine del 1°anno (adozione del sistema francese) selezionerebbe gli stessi candidati che hanno ottenuto i punteggi più alti al nostro test d'ammissione" al primo anno del CdL.
Uno studio della Conferenza Permanente dei Presidi di Medicina e Chirurgia cerca di chiarire il rapporto fra rendimento universitario, quanti hanno superato il test di ingresso e quanti sono stati ammessi dal TAR dopo il ricorso. L'indagine ha considerato 1.792 studenti immatricolati dopo il test di Medicina del 2014, di cui 1.326 ammessi regolarmente e 466 ricorsisti ammessi dal TAR.
In sintesi è risultato che "il punteggio al test d'ammissione al CdL in Medicina individua sufficientemente gli studenti con più difficoltà a finire brillantemente il 1° anno".
In particolare, il risultato cui è pervenuto il gruppo di studio è che il punteggio ottenuto al test di ammissione risulta predittivo del successivo rendimento negli studi universitari, mentre la scuola di provenienza e il voto di maturità ottenuto non sembrano influire sul punteggio alla prova di ammissione. Più nello specifico si evince che: quando il punteggio del test è basso, come nel caso dei ricorsisti (alcuni dei quali hanno ottenuto punteggi inferiori ai 20 punti o sotto lo zero), questo presenta una correlazione con il basso rendimento durante il primo anno di studio: minor numero di esami superati e votazioni inferiori; per questi studenti c'è il rischio di non riuscire a superare almeno 3 esami del piano di studi del primo anno. Rischio doppio rispetto a quello degli immatricolati considerati regolari; la percentuale di studenti in grado di superare il primo anno raggiungendo gli obiettivi formativi previsti risulta essere maggiore tra gli studenti ammessi senza ricorso.
A proposito del sistema francese si mette in chiaro nello studio che l'adozione di questo sistema, che prevede l'accesso aperto e uno sbarramento alla fine del primo anno, non sarebbe utile: "la valutazione del rendimento alla fine del primo anno di corso porterebbe a selezionare gli stessi candidati che hanno ottenuto i punteggi più alti alla prova di ammissione". (F: R. Gullotto, catania.liveuniversity.it 14.08.20)