SALUTE CIRCOLARE – UNA RIVOLUZIONE NECESSARIA Stampa

Autrice: Ilaria Capua, Ed. Egea, 2019, 118 pg.
Nelle pagine di Ilaria Capua, la scienza assume i tratti dello stupore, della meraviglia: sì, l'uomo ha raggiunto tutto questo, grazie alla ricerca del limite, dell'inimmaginabile. Magari viaggiando tanto «come ha fatto Vesalio, il Copernico della medicina, l'autore, a 28 anni (!) del De humani corporis fabrica, pubblicato nel 1543 e rimasto per secoli la Bibbia dell'anatomia». In Vesalio si può riconoscere il ritratto dell'uomo di scienza, visionario e giramondo, creativo (le idee contano) e moderno: viaggia a cavallo dal Belgio, alla Spagna, all'Italia, per finire in Svizzera dove fa stampare le sue tavole anatomiche e rivoluziona l'anatomia a 28 anni: «Un vero homo europaeus, un po' come accade agli studenti di oggi con il programma Erasmus – dice Capua – un esempio per tutti. Ai ragazzi raccomando sempre: muovetevi, studiate, rischiate, qualcosa accadrà. Importante è che non stiate fermi. E, se le donne sapranno farsi avanti e assumersi nuove responsabilità, saranno il motore del cambiamento». Le possibilità attuali di movimento sono un'altra freccia all'arco della ricerca: «La scoperta origina quasi sempre da un processo di comprensione e di sfruttamento di opportunità al di fuori dei confini nazionali (e mentali), senza dimenticare le potenzialità infinite della libera circolazione dei dati scientifici». È stato proprio da questa certezza che Ilaria Capua ha raggiunto la ribalta internazionale: «Fin dagli anni all'Istituto Zooprofilattico delle Venezie a Legnaro (Pd), decisi di condividere la sequenza genetica di un virus che avevamo appena decodificato su una piattaforma ad accesso libero aperta a tutti gli scienziati, ovunque lavorassero». Dati in comune per condividere la ricerca, così come dovrebbe accadere per i 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, e come Ilaria Capua ha recentemente scritto, in una lettera a quattro mani con Enrico Giovannini, su Nature. Le vie della ricerca sono infinite perché la salute è un bene universale, senza tempo. (F: M. L. Colledani, IlSole24Ore 02.09.19)