ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE IN AREA CHIMICA. UNO SPAZIO DI CONFRONTO Stampa

La fase di attuazione della legge 30 dicembre 2010, n.240, sta producendo una serie di iniziative a vari livelli in merito alla valutazione in generale e alla valutazione dei candidati per le abilitazioni nazionali in particolare. Questo interesse è un fenomeno positivo e nessuno oggi più mette in dubbio l’urgenza di affidare le procedure selettive del personale docente universitario, oltre che al giudizio di merito qualitativo espresso delle commissioni di valutazione, anche a criteri sufficientemente condivisi, ma soprattutto verificabili, che permettano di sostenere la correttezza dell’operato dei commissari e di prevenire decisioni manifestamente ingiustificabili e al limite della regolarità sostanziale e non formale. La Società Chimica Italiana, dall’ultimo congresso dello scorso settembre, sta proponendo un dibattito sul tema della valutazione attraverso alcuni documenti che presentano indicazioni in merito alla valutazione nelle varie declinazioni dalle strutture ai singoli, per le progressioni carriera come per i finanziamenti e focalizza infine sulla valutazione per le progressioni di carriera con alcune indicazioni alla comunità dei chimici e alle future commissioni nazionali. Tale documento rappresenta un’iniziativa importante e attuale che testimonia un’esigenza di condivisione ma che richiede anche la consapevolezza dei limiti e dei rischi connessi con procedure automatiche, consapevolezza ormai molto diffusa nella comunità scientifica internazionale, la quale ha sperimentato ampiamente prima che in Italia, le possibilità offerte da una sempre maggior disponibilità di informazioni bibliometriche, ma ha anche verificato i limiti e le distorsioni che sono insite nelle procedure parzialmente automatizzate di valutazione.
(Fonte: asn-chimica.blogspot.com 21-01-2012)