RICERCA. NUOVO BANDO PRIN MODIFICATO Stampa

Il MIUR, con D. M. del 12 gennaio 2012, ha pubblicato il nuovo Bando PRIN. Il Bando contiene importanti novità rispetto alla precedente versione Decreto Ministeriale del 27 dicembre 2011 n. 1152/ric. La nuova scadenza per la presentazione on line dei progetti è stata fissata dal MIUR al 9 marzo 2012 alle ore 17.00 per i Responsabili di unità (modello B) e al 16 marzo 2012 alle ore 17.00 per i Coordinatori scientifici (modello A).
Le principali modifiche al bando sono: all’articolo 3, comma 1, viene abbassato il costo minimo dei progetti presentabili dalle aree disciplinari diverse dalle aree "02 - 03 - 05 - 06 - 09" da 600.000 euro a 400.000 euro adeguando le stime dei costi alle necessità di settori le cui necessità di ricerca possono essere minori in termini di risorse; all’articolo 3, comma 2, viene cassato il riferimento esplicito ad alcuni temi strategici di Horizon 2020 (sanità, evoluzione demografica e benessere, sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e marittima e bio-economia, energia sicura pulita ed efficiente, trasporti intelligenti verdi e integrati, clima, efficienza nelle risorse e materie prime, società inclusive innovative e sicure). Pur rimanendo confermato il riferimento strategico al futuro programma quadro europeo, una dicitura meno dettagliata stempera il rischio che la gran parte delle aree scientifiche possa venire esclusa da un’interpretazione ristretta della norma; è ampliato il termine per la presentazione dei progetti al 9 marzo, ore 17.00 per i Responsabili di unità e al 16 marzo 2012, ore 17.00, per i Coordinatori scientifici; il numero massimo dei progetti valutabili positivamente è indicato non più esclusivamente nella percentuale dello 0,75 % dei professori e ricercatori di ruolo dell’ateneo ma anche, nel caso in cui il numero dei progetti risulti superiore, a un numero non superiore alla media (moltiplicata per 0,75, con arrotondamento all'intero superiore) dei progetti finanziati, a livello di coordinatore scientifico, negli ultimi tre bandi PRIN. In termini più generali, il nuovo bando nella distribuzione del numero massimo dei progetti presentabili dai singoli atenei prende in considerazione anche il numero dei progetti approvati nell’ultimo triennio. In tal modo, viene “premiata” la capacità mostrata negli ultimi anni da parte degli atenei di concorrere positivamente ai PRIN; è soppresso il comma 4 dell’articolo 5 che prevedeva da parte degli atenei il rispetto della proporzionalità percentuale, per area disciplinare, relativo al numero di progetti presentati alla valutazione nazionale.
Il decreto, che si propone in primis di destinare alla ricerca circa 175 milioni di euro prelevati dall’edilizia universitaria, suggerisce molti degli interrogativi che già di per sé assillano i giovani ricercatori del FIRB, ma tenta d’altra parte di segnalare un cambiamento di rotta. In che modo? Uno dei nodi cruciali concerne il tetto-progetti, da calcolarsi, per ogni ateneo, a partire dal numero di docenti, tenendo conto della percentuale relativa all’area tematica (non sarà consentito oltrepassare lo 0,75% del personale docente considerato).
Numerose polemiche sono anche scaturite dalle disposizioni in merito agli obblighi sulla presentazione dei progetti. Da un lato, è indubbio che la necessità di sottoporre un progetto alla valutazione dell’ateneo mediante apposita commissione, come prevede la norma, vada in sostanza a ledere la libertà del ricercatore. C’è chi però fa notare come ciò possa costituire oggetto di interesse nel momento in cui si considera l’affidabilità e l’imparzialità della commissione stessa, che richiederebbe tra l’altro la presenza di un “giudice” straniero andando, in generale, a scongiurare il più possibile il verificarsi di conflitti d’interesse. G. Condorelli, direttore del Dipartimento di medicina del CNR, sottolinea come purtroppo il rischio principale sia che gli atenei “esercitino la pre-selezione dei progetti sulla base della "forza accademica" dei proponenti e non sul merito”. E tuttavia, sostiene che "quest’aspetto dovrebbe essere compensato se il ministero saprà imporre una revisione dei progetti di alto profilo e secondo standard internazionali". “Inoltre – prosegue –, almeno per il FIRB giovani, sono dettagliati i requisiti scientifici minimi, in termini di pubblicazioni scientifiche, necessari per partecipare al bando, la qual cosa dovrebbe impedire macroscopiche iniquità meritocratiche.
(Fonte: F. Ienco, www.controcampus.it 13-01-2012). Parere del CUN del 12-01-2012 con specifico riferimento ai meccanismi di valutazione e di assegnazione proposti nel Bando PRIN 2010-11.