SCIENZA APERTA. LETTERA DI AISA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Stampa

Nel suo ultimo discorso di fine anno il Presidente della Repubblica ha detto chiaramente che la scienza e la cultura devono essere disponibili per tutti. In queste settimane di emergenza da pandemia si sono moltiplicati gli appelli di biblioteche, enti finanziatori e rappresentanti di Stati alle multinazionali dell'editoria scientifica per abbattere le barriere economiche e giuridiche all'accesso alle loro banche dati. Alcuni hanno risposto positivamente rendendo provvisoriamente accessibile quanto ritenuto strettamente necessario a contrastare la pandemia. Si tratta però di misure temporanee e limitate. Abbiamo invece bisogno di un cambiamento radicale e duraturo dell'intero sistema. In una Lettera di AISA (Associazione Italiana per la promozione della Scienza Aperta) al Presidente della Repubblica si indicano due priorità: a) Riformare la proprietà intellettuale e il diritto d'autore. b) Cambiare il sistema della valutazione dell'università e della ricerca scientifica. Tale sistema, in Italia più che in altri Paesi, si è fatto insostenibile. Comprime l'autonomia nonché la libertà dell'università e della ricerca scientifica. Appiattisce e uniforma il pensiero. Spinge alla competizione invece che alla cooperazione. Aumenta in modo esponenziale la burocrazia. Dissipa risorse pubbliche e tempo che, soprattutto in questo periodo, dovrebbero essere investiti in altre direzioni. Occorre rendere il sistema dell'università e della ricerca scientifica più aperto, più cooperativo e più solidale. (F: Red.ne Roars 03.04.20)