FUTURO IN RICERCA E PRIN 2012. BANDI PER 230 MLN Stampa
Oltre 230 milioni di euro per dare fiato alla ricerca italiana e nello stesso tempo provare a svecchiarla. Con due nuovi bandi appena firmati, «Futuro in Ricerca 2012» e «PRIN».       
Progetti di ricerca di interesse nazionale, il ministero punta a favorire il ricambio generazionale e a sostenere le eccellenze scientifiche presenti negli atenei e negli enti di ricerca.
Saranno le casse del FIRB, il Fondo per gli investimenti della ricerca di base, a sostenere il programma Futuro in Ricerca 2012 che prevede, per quest’anno, tre principali linee di intervento con uno stanziamento di oltre 58 milioni di euro: la prima per progetti di ricerca che hanno come responsabile di progetto dottori di ricerca italiani, non strutturati presso atenei ed enti pubblici di ricerca, che non abbiano compiuto il 33esimo anno di età e conseguito il dottorato di ricerca da almeno due anni. La seconda linea rivolta a dottori di ricerca che non abbiano compiuto il 36esimo anno di età e che, alla stessa data, abbiano conseguito il dottorato di ricerca da almeno quattro anni, e la terza per progetti di giovani docenti o ricercatori anche già strutturati di età non superiore a 40 anni. I progetti, di durata triennale, sono finanziabili se rientrano in uno qualsiasi dei settori scientifici definiti dall'European research council. Avranno, quindi, priorità le tematiche relative alle energie alternative e sostenibili, all'agricoltura e ambiente, al patrimonio artistico-culturale e ambientale, alla mobilità sostenibile, alla salute e alle scienze della vita, ritenute strategiche per l'economia nazionale. Sul sito http://futuroinricerca.miur.it/ è disponibile il nuovo Bando Futuro in ricerca 2012. La scadenza per la presentazione on line dei progetti è stata fissata dal MIUR al:
•        22 febbraio 2012 alle ore 17.00 per i Responsabili di unità (modello B).
•        29 febbraio 2012 alle ore 17.00 per i Coordinatori di progetto (modello A).
Sono poco più di 175 i milioni destinati per i Progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN) per gli anni 2010 e 2011. Il programma PRIN si prefigge di finanziare programmi che per complessità e natura richiedono di norma la collaborazione di più studiosi e di più organismi di ricerca, nazionali o internazionali, e le cui esigenze di finanziamento vanno oltre la normale disponibilità delle singole istituzioni. Ciascun progetto anche qui di durata triennale, dovrà essere sviluppato da uno o più gruppi di ricerca e supervisionato da un coordinatore scientifico che può essere identificato in un professore, un ricercatore o un assistente ordinario. È prevista, all'interno di ciascun progetto, la partecipazione anche di un ricercatore di un ente di ricerca. Sono esclusi tutti quei docenti o ricercatori che hanno già partecipato a qualsiasi livello a un progetto Prin finanziato nel 2009. La selezione delle proposte è curata dal ministero che si avvale di una commissione di garanzia formata da14 esperti delle relative aree disciplinari che ha la responsabilità della valutazione dei progetti e funzione di garanzia nei confronti della comunità scientifica e del ministero stesso. Per ogni progetto immesso a finanziamento, e per ogni unità operativa il MIUR garantisce un finanziamento pari al 70% dei costi.
Il nuovo Bando PRIN 2010-2011 e le relative Istruzioni è disponibile on line. La scadenza  per la presentazione on line dei progetti è stata fissata dal MIUR al:
•        29 febbraio 2012 alle ore 17.00 per i Responsabili di unità (modello B).
•        7 marzo 2012 alle ore 17.00 per i Coordinatori scientifici (modello A).
Il nuovo bando modifica le precedenti procedure di presentazione e valutazione dei progetti. Attualmente i PRIN rappresentano l'unico strumento finanziario a supporto della ricerca liberamente proposta dalle Università nelle 14 aree disciplinari, e questo stanziamento, insieme con l'avvio dei FIRB, rappresenta una boccata d'ossigeno in un sistema che sconta i tagli degli ultimi anni. Il bando mette a disposizione circa 175 milioni di euro, risorse che derivano da fondi originariamente destinati allo sviluppo dell'edilizia universitaria e alle grandi attrezzature scientifiche in ambito universitario.
(Fonte: B. Pacelli, ItaliaOggi 30-12-2011)