TASSE UNIVERSITARIE. BORSE DI STUDIO. ACCESSO PROGRAMMATO. UNIVERSITÀ TELEMATICHE. RIFORMA GELMINI. BILANCI DEGLI ATENEI. IL MINISTRO PROFUMO RISPONDE A TUTTO CAMPO Stampa
A proposito di tasse universitarie, in un’intervista video su Repubblica tv, il ministro Profumo ha spiegato di avere dubbi sull’equità dell’attuale sistema di contribuzione per l’impossibilità di verificare l’effettiva rappresentatività dei documenti esplicativi della situazione reddituale. “Non sempre l’Isee offre una fotografia reale” - ha spiegato – “Il baco è che il sistema non riesce a identificare la fascia di riferimento per lo studente: oggi il figlio del lavoratore non dipendente presenta un reddito più basso del figlio del lavoratore dipendente, e questo non è equo”.
A proposito di fondi, il ministro ha annunciato che nel 2012 ci sarà un rifinanziamento per le borse di studio che ammonterà a 170 milioni di euro, 60 in più dei fondi messi a disposizione quest’anno. Profumo ha anche ammesso che siamo ancora lontani dai 360-370 milioni che sarebbero necessari per coprire l’intero fabbisogno ma ha spiegato che le borse di studio “sono solo un elemento” della tutela del diritto allo studio, aprendo la strada oltre che a maggiori servizi, ad attività lavorative (quindi retribuite) part time da svolgere nelle università e ai prestiti d’onore. Ma su questo fronte ha auspicato un contributo più sostanzioso delle Regioni.
L’intervista ha toccato anche il tema, molto sentito dagli studenti, dell’accesso programmato ai corsi universitari. Profumo ha esplicitato di avere nei confronti del cosiddetto numero chiuso un atteggiamento “laico” anche se a suo avviso, anche in relazione alle condizioni strutturali di alcuni atenei, i test di ammissione rappresentano uno strumento di selezione opportuno. Ha spiegato il ministro: “In alcuni casi il numero chiuso è opportuno, regole europee lo chiedono nel settore sanitario e in scienze dell’architettura. Dobbiamo stare attenti, però, a non creare un mostro in ingresso che ci fa perdere studenti e cervelli. Immagino test d’ingresso anche in inglese. Ho fatto un accordo con la stessa società che prepara le domande per le università di Cambridge e Oxford. Tutte le facoltà che lo richiederanno avranno test in italiano e test in inglese a cui potranno partecipare studenti di lingua italiana e studenti stranieri. Dobbiamo mescolare il sangue, abbiamo troppo pochi studenti stranieri”.
Nei confronti delle università telematiche: il ministro ha citato l’esempio della Open University inglese. “La mia idea è quella di un’università telematica unica, come in Inghilterra. È un tema da guardare con la lente di ingrandimento per vedere se c’è qualcosa che non va, e magari c’è”.
Per quanto riguarda la legge 240/2010, la riforma Gelmini, il ministro Profumo ha ribadito che va conclusa al più presto la fase attuativa, con l’approvazione degli statuti da parte degli atenei e il compimento dell’iter di attuazione attraverso il via libera ai relativi decreti e regolamenti. “Il transitorio sul transitorio non funziona” ha ribadito il titolare del dicastero dell’Università, che di Gelmini e della sua riforma è stato consigliere, lasciando però spazio a possibili miglioramenti una volta conclusa questa fase.
A proposito di razionalizzazioni nei bilanci degli atenei Profumo ha precisato: “Non so ancora dire se arriveremo alla chiusura di un ateneo. Non tutti sono gestiti con autorevolezza, ma i rettori vanno aiutati perché sono professori e non manager. Ci sono spese superflue e inefficienze. Lo spreco energetico, per dire, pesa molto sui bilanci”.
(Fonti: R. Lupoli, università.it 22-12-2011; www.calcioa.it 23-12-2011)