UNIPG. SITUAZIONE DEL PERSONALE UNIVERSITARIO Stampa

Tommaso Bori, capogruppo del PD a Palazzo Cesaroni, ricorda che «dall'introduzione della riforma Gelmini la sola Università degli studi di Perugia ha ridotto il proprio organico docente da 1144 a 878 unità, sostituito da contratti a tempo determinato. Ad oggi 114 i ricercatori a termine e 230 gli assegnisti di ricerca, a cui vanno aggiunti tantissimi rapporti di lavoro precario quali docenti a contratto, borsisti di ricerca, collaboratori a vario titolo. Con la precedente amministrazione universitaria i lavoratori precari hanno superato più del 50 percento di quelli stabili. Il 56,2 percento dei dottori di ricerca è destinato ad uscire dal mondo accademico dopo uno o più assegni, ben il 90,5 percento degli assegnisti verrà espulso dal sistema universitario. Scarsa, inoltre, è l'attenzione alle questioni di genere, visto che tra il personale stabile solo il 37 percento è di sesso femminile, percentuale che si riduce progressivamente man mano che si procede verso le posizioni apicali. I posti di dottorati – conclude Bori – sono passati dai 9.288 del 2017 agli 8.960 del 2018, con una riduzione del 3,5 percento in un anno. Il quadro complessivo è davvero preoccupante: dal 2007 i posti di dottorato banditi si sono ridotti addirittura del 43,4 percento e dallo scorso anno il 16,9 percento dei dottorati è senza borsa». (F: T. Bori, cityjournal.it 21.01.20)