LA VALUTAZIONE DI STATO DELLA RICERCA METTE IN PERICOLO LA LIBERTÀ ACCADEMICA, RECITA UN MANIFESTO DI RICERCATORI FRANCESI Stampa

In Francia più di 2700 ricercatori hanno adottato una singolare forma di protesta, candidandosi collettivamente alla presidenza della autorità di valutazione (HCERES). Nel manifesto della protesta si sostiene che la valutazione di stato della ricerca mette in pericolo la libertà accademica. La scienza si fonda infatti sull'orizzonte comune della ricerca della verità e presuppone l'autonomia di studiosi, ricercatori e docenti universitari rispetto al potere politico, economico o religioso. La libertà della ricerca deve essere garantita da mezzi efficaci. E la valutazione della ricerca condotta da organismi amministrativi, uno dei perni delle recenti fallimentari riforme della università, è un pericolo. Nel manifesto si legge che nella prassi, da secoli, i requisiti di qualità e originalità delle opere scientifiche sono garantiti dalla norma della controversia collegiale (la disputatio dei classici), vale a dire dalla discussione libera e in contraddittorio entro la comunità dei pari. Questo principio di gratificazione sociale fondato sul riconoscimento del valore intellettuale delle opere è irriducibile ad una "valutazione" amministrativa che riposi su un sistema di regole quantitative esterne, determinate dagli interessi degli investitori: ogni metrica normativa smette rapidamente di essere una mera misura per diventare essa stessa l'obiettivo da raggiungere. (F: Bollettino telematico di filosofia politica 21.01.20)