ATTACCO ALLA RICERCA BIOMEDICA. URGE APPLICARE LA DIRETTIVA EUROPEA 63/2010 SENZA RESTRIZIONI E PROROGHE Stampa

Nelle ultime settimane "si è scatenato un violento attacco alla ricerca biomedica, che usa come pretesto il termine 'vivisezione', pratica fuori legge in Italia e in tutta Europa, con l'obiettivo di precludere al nostro paese la pratica legale, strettamente regolamentata e delimitata, nota come sperimentazione animale". Urge applicare la direttiva europea 63/2010 senza restrizioni e proroghe. Lo chiedono, in una lettera al premier Giuseppe Conte, quattro direttori scientifici di altrettante strutture di ricerca italiane a nome di tutti i ricercatori: l'Istituto Nazionale dei Tumori, l'Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, l'Ospedale San Raffaele di Milano e l'istituto Mario Negri di Milano.
L'Italia sta già affrontando una procedura d'infrazione per la direttiva europea 63/2010, che stabilisce le misure sulla protezione degli animali usati nelle sperimentazioni, per via delle "immotivate restrizioni" aggiunte a questa normativa, "sottoposte di anno in anno a moratoria".
Ciò pone l'Italia, secondo i ricercatori, in una condizione "di inferiorità e manifesta inaffidabilità nei confronti dei colleghi europei", e rischia di precludere l'accesso a fondi comunitari rendendo ancora più difficile la situazione della ricerca italiana e di tanti lavoratori. Scoraggerà anche il rientro di diversi ricercatori e ne spingerà altri ad abbandonare il Paese. (F: G. Minciotti, Sole24Zampe 11.02.20)