Home 2011 20 Novembre
20 Novembre
Nasce Univeneto PDF Stampa E-mail
Con la firma davanti al notaio è stata ufficialmente costituita Univeneto, alleanza federativa tra i quattro atenei della regione, Ca' Foscari e Iuav di Venezia, Università di Padova, e Università di Verona. Il rettore di Ca’ Foscari Carraro: “Siamo i primi in Italia a creare e rendere operativa una struttura di coordinamento regionale delle attività universitarie.     
'Univeneto ha iniziato il suo percorso un anno e mezzo fa e lo scorso luglio ha visto lo Statuto approvato dal MIUR - spiega Carraro -. Ora consentirà di unire le forze delle quattro università venete nel campo della didattica e della ricerca per fornire un servizio migliore agli studenti.
(Fonte: mattinopadova.gelocal.it 03-11-2011)
 
Retribuzioni. Problemi relativi al blocco PDF Stampa E-mail
I docenti universitari (ricercatori, professori associati o professori ordinari) alla presa di servizio devono affrontare un periodo di prova di tre anni. Al termine di tale periodo, una Commissione nazionale verifica la congruità del lavoro svolto; all'esito positivo del giudizio consegue la conferma nel ruolo e la corresponsione dello stipendio pieno. Il 9 giugno 2011, in risposta ad un'interpellanza dell’on. Vassallo, il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti ha escluso l’applicabilità del blocco delle retribuzioni previsto per i dipendenti pubblici (articolo 9, comma 21, del decreto-legge n. 78 del 2010) ai passaggi dei ricercatori e professori associati da non confermati a confermati e dei professori straordinari a ordinari. In particolare il Sottosegretario ha affermato: «non trattandosi, pertanto, di progressioni di carriera, non trova applicazione, alle suddette conferme in ruolo, la disposizione di cui all'articolo 9, comma 21, del decreto-legge n. 78 del 2010 con conseguente efficacia delle stesse sia ai fini giuridici sia ai fini economici con attribuzione del relativo adeguamento stipendiale».
Fino ad ora, i ricercatori neo assunti percepiscono nel primo anno uno stipendio ridotto di circa il 20%. L’Esecutivo, per non lasciare i ricercatori neo assunti con lo stipendio ridotto (circa 1200 euro) per tutta la durata del blocco (fino al 2014), sta preparando un provvedimento per anticipare al primo anno la corresponsione dello stipendio “pieno”. Purtroppo, nell'attuale versione del provvedimento, non viene esplicitamente chiarito che ciò varrà anche per coloro che sono stati assunti nel 2010.
(Fonte: FlcCgil 07-11-2011)
 
Le conferme in ruolo non sono avanzamenti di carriera PDF Stampa E-mail
Sulla base di molteplici richieste di chiarimento da parte di docenti e amministrazioni, e in risposta ad un'interpellanza parlamentare, il 9 giugno 2011 il Governo si è esplicitamente pronunciato alla Camera affermando che i passaggi dei ricercatori e professori associati da non confermati a confermati e dei professori straordinari a ordinari devono essere intesi non come avanzamento di carriera ma, più correttamente, come atti di conferma del suddetto personale nel ruolo già acquisito. Non trattandosi, pertanto, di progressioni di carriera, non troverebbe applicazione, alle suddette conferme in ruolo, la disposizione della Legge 30 luglio 2010, n. 122, all'art. 9, comma 21, con conseguente efficacia delle stesse sia ai fini giuridici sia ai fini economici con attribuzione del relativo adeguamento stipendiale.
(Fonte: FlcCgil 10-11-2011)
 
Accordi al via tra atenei e imprese in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna PDF Stampa E-mail
Un vero e proprio contratto prima di finire l'università, per muovere in anticipo i primi passi nel mondo del lavoro e stringere i tempi di assunzione. Una chance per una parte dei neoiscritti alle scuole di dottorato dell'Università di Padova, che da gennaio potranno essere assunti dalle imprese del Veneto. Ma anche per gli studenti di dieci atenei lombardi, dove sono in fase di progettazione corsi di laurea con l'ultimo anno in azienda. In Piemonte, invece, già da settembre sui tavoli della Regione sono arrivate le prime richieste di dottorato mentre per lauree e master è al rush finale l'accordo con gli atenei.
Sono solo alcune delle iniziative avviate sul territorio per rilanciare l'alto apprendistato, riformato dal Testo unico appena entrato in vigore e inserito tra gli otto punti dell'accordo tra Confindustria e CRUI presentato lunedì scorso: nel quadro della riforma del terzo livello della formazione superiore - si legge nel documento - l'obiettivo è accrescere il numero di percorsi di dottorato collegati con la domanda delle imprese.
(Fonte: F. Barbieri, Il Sole 24 Ore 14-11-2011)
 
Crescita e innovazione del sistema universitario nell’accordo Confindustria-CRUI PDF Stampa E-mail
Otto azioni concrete e misurabili per attuare la Riforma dell'Università e contribuire allo sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese: questo il contenuto dell'accordo strategico firmato a Milano il 7 novembre 2011 da Confindustria e CRUI (Conferenza dei rettori). Tra gli obiettivi dell'accordo c'è quello di accrescere il numero degli studenti italiani che s’iscrivono a facoltà tecnico scientifiche (in Italia sono il 22,6% del totale, in Germania il 28,7%), contribuire alla partecipazione italiana ai programmi di ricerca e sviluppo europei con particolare riferimento alle piccole e medie imprese, ridurre l'età d’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, accrescere il numero dei percorsi di dottorato e tararli sulle reali esigenze dell'impresa (in Italia i ricercatori sono il 3,3% sul totale della popolazione attiva, in Germania il 6,7%), migliorare i processi di reclutamento di docenti e ricercatori e la governance dell'università, impostandola sulla base dei principi di efficacia ed efficienza, identificare e monitorare le best practice internazionali. Gianfelice Rocca, vice presidente per l'Education di Confindustria, ha sottolineato come siamo in una fase cruciale: nei prossimi anni circa un terzo dell'attuale corpo docente andrà in pensione, occasione questa per fare largo ai giovani migliori. L'impresa, ha messo in evidenza Diana Bracco - vice presidente di Confindustria, cerca nell'università un "generatore d’idee" che dia impulso all'innovazione. Il confronto fra il numero dei brevetti per milione di abitanti italiani (12,3) e tedeschi (76,4) è indicativo di quanto ci sia da fare facendo circolare la conoscenza dall'università alle imprese per poi tornare alla dimensione accademica arricchita dal "saper fare" acquisito nell'ambito lavorativo: queste le conclusioni di Alberto Meomartini presidente Assolombarda che ha ricordato anche alcune 'buone pratiche' sperimentate a Milano: i contratti di apprendistato di alta formazione e i dottorati executive per chi già lavora.
(Fonte: S. Miano, www.rivistauniversitas.it 17-11-2011)
 
« InizioPrec.12345678910Succ.Fine »

Pagina 8 di 12