Ricerca. Una Start Cup per stimolare l'imprenditorialità scientifico-tecnologica a partire dai migliori risultati della ricerca italiana |
|
|
|
'Bone Aid', 'Milknet' e 'Safe cereals' sono i tre progetti vincitori della seconda edizione 2011 della 'Start Cup Cnr - Il Sole 24 ORE', la competizione di business ideas finalizzata a stimolare l'imprenditorialità scientifico-tecnologica a partire dai migliori risultati della ricerca italiana. I tre vincitori (rispettivamente per Nord, Centro e Sud) sono stati premiati oggi al Palazzo Ducale di Genova, nell'ambito del Festival della Scienza. 'Bone Aid' - presentato da ricercatori dell'Istituto di scienza e tecnologia dei materiali ceramici del Consiglio nazionale delle ricerche (Istec-Cnr) di Faenza- è un progetto finalizzato alla realizzazione di sostituti ossei di nuova generazione con proprietà rigenerative, basati sulla componente minerale dell'osso umano ottenuta per trasformazione chimica dei legni con struttura simile a quella dell'osso. Per il Centro, 'Milknet' - presentato da ricercatori dell'Istituto per lo studio dei materiali nanostutturati (Ismn-Cnr) di Roma e dell'Istituto superiore di sanità- si propone di rilanciare l'industria lattiero-casearia nazionale attraverso l'introduzione nelle stalle di particolari 'biosonde nanometriche' in grado di rilevare, in maniera automatizzata e wireless, la tracciabilità del prodotto e l'integrità delle sue proprietà organolettiche. Per il Sud, infine, l'idea vincitrice viene dall'Istituto di scienze dell'alimentazione di Avellino (Isa-Cnr): 'Safe cereals' è un'innovazione che si rivolge in particolare ai malati di celiachia, ad oggi la più diffusa intolleranza alimentare in Europa, proponendo una procedura enzimatica in grado di 'detossificare' le farine di grano. Alla competizione hanno partecipato oltre 70 gruppi di ricerca provenienti dal Consiglio nazionale delle ricerche e dagli altri enti di ricerca che hanno aderito all'iniziativa. (Fonte: Ufficio stampa del CNR 27-10-2011) |
Finanziamenti. Risorse per il diritto allo studio |
|
|
|
Nel 2012 il contributo statale sarà mantenuto allo stesso livello del 2011, giacché i “100 milioni” di cui parla il ministro porterebbero il totale a 126, esattamente come quest’anno. È il caso di richiamare qualche dato: le risorse statali per il diritto allo studio nel 2009 erano pari a 246 milioni di euro; da allora i trasferimenti alle Regioni – che hanno competenza in materia, e provvedono anche con loro risorse – hanno subito tagli; per il 2013 la programmazione governativa mette a bilancio 13 (tredici) milioni di euro. Anche nel momento in cui investivamo di più (il 2009), peraltro, gli studenti coperti da borse in Italia erano appena il 30% rispetto a Germania e Francia, dove la percentuale dei borsisti negli ultimi tre anni (2007-2010) è ulteriormente salita (+10 e +20%, rispettivamente), mentre da noi è calata (- 4%). (Fonte: M. Meloni PD 10-10-2011) |
|
Finanziamenti. Come risultano dal DDL stabilità |
|
|
|
Il ddl Stabilità approvato in Consiglio dei Ministri prevede 400 milioni per l'università, in aggiunta al bilancio 2012, di cui 300 per il Fondo di funzionamento (Ffo) e 100 per interventi di sviluppo del sistema, 20 milioni per gli atenei non statali, 150 milioni per le borse di studio per gli studenti universitari. Inoltre, le razionalizzazioni operate nel bilancio del ministero hanno consentito di istituire un nuovo Fondo di 65 milioni nel 2012 (il fondo salirà a 168 milioni nel 2013) destinato alla valorizzazione dell'istruzione scolastica, universitaria e dell'Afam (alta formazione artistica, musicale e coreutica). (Fonte: www.diariodelweb.it 14-10-2011) |
Finanziamenti. Niente per il riequilibrio degli atenei sottofinanziati |
|
|
|
Dopo anni di convegni e chiacchiere su nuovi criteri di finanziamento, a vincere sono ancora i contributi a pioggia, come il miliardo di euro dal Cipe agli atenei del Sud. O le assegnazioni di fondi sulla base storica. Al dunque, restano avvantaggiate le università che dovrebbero perdere. Come mai? Semplice, ecco come funziona. In queste settimane sono tutti impegnati a scrivere il budget 2012, ma un po' al buio. Nessuno conosce neppure a quanto ammonta l'assegno 2011 del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), cioè la torta da 6 miliardi e 130 milioni di euro, in calo da qualche tempo. Una quota del 12%, pari a 830 milioni, è il cosiddetto fondo premiale partito nel 2009 per ricompensare gli atenei in base ad alcuni criteri. Peccato però che aspetti come qualità della didattica e occupazione dei laureati a tre anni dal diploma adesso non contino più nulla. Non solo: chi merita di perdere soldi potrà rimetterci al massimo il 5,7% di quanto incassato l'anno prima. Ma la novità 2011 è l'introduzione di una quota dell'1,5% (104 milioni) per le accademie sottofinanziate, una trentina di casi, da Udine a Verona, da Padova a Bologna, da Torino Statale al Politecnico di Milano in credito con lo Stato. Chiaro è il dettato di una recente legge che vuole «accelerare il riequilibrio». Eppure, stando al decreto del MIUR, «a ciascun ateneo non potrà comunque essere disposta un'assegnazione del Ffo superiore a quella del 2010». Niente soldi in aggiunta. E siccome il Fondo cala, per loro sarà impossibile risalire la china. Neppure la Corte dei conti ha trovato da eccepire. (Fonte: F. Sottocornola, Il Mondo 04-11-2011) |
|