Home 2011 12 Agosto
12 Agosto
Studio sulle fondazioni che finanziano la ricerca e l'innovazione nell'UE PDF Stampa E-mail
La Commissione Europea ha pubblicato un bando di gara per “Studio sulle fondazioni che finanziano la ricerca e l'innovazione nell'UE: valutazione quantitativa e qualitativa, analisi comparative, tendenze e potenziale”. L'obiettivo dello studio sarà quantificare e valutare il sostegno finanziario delle fondazioni e le politiche per la ricerca e l'innovazione nell'UE, eseguire un'analisi comparativa fra gli Stati membri dell'UE, e individuare le tendenze e il potenziale per futuri sviluppi in questo settore. Il lavoro si baserà sulla raccolta di dati sulle caratteristiche e le attività delle fondazioni che finanziano la ricerca in ciascuno degli Stati membri dell'UE. Quantitativo o entità totale (IVA esclusa): valore tra 550.000 e 600.000 EUR. Scadenza: 12/09/2011. Ulteriori informazioni.
 
Gli Innovation Corps (I-Corps) lanciati dal National Science Foundation (NSF) PDF Stampa E-mail
Una grande novità nelle politiche dell'innovazione sono gli Innovation Corps (I-Corps), lanciati dal National Science Foundation (NSF), l'agenzia governativa americana che supporta la ricerca in tutti i campi diversi dalla medicina. Obiettivo: trasformare i più promettenti progetti di ricerca in startups. Come? Formandoli su quelle aree dove i ricercatori sono, per loro natura e preparazione, più deboli: la valutazione delle possibilità di commercializzazione dei risultati della propria ricerca. I ricercatori saranno portati fuori dai laboratori (al di fuori della loro "comfort zone") per incontrare e scoprire chi possono essere i loro potenziali clienti, valutare tecnologie alternative e  competitive e comprendere quali sono le risorse necessarie per commercializzare i prodotti. In poche parole per provare ad abbozzare una risposta alla domanda più difficile che ci sia: “What value will this innovation add to the marketplace?" Un programma di 6 mesi destinato ogni anno ai 100 programmi di ricerca più interessanti. Alla fine del percorso (che si chiude con un Demno Day) i gruppi di ricerca dovrebbero essere nelle condizioni di valutare la bontà (in termini di potenzialità commerciali) della propria attività di ricerca e decidere se licenziare la proprietà intellettuale e continuare a fare ricerca o se "cross the Rubicon" ed avviare uno spin-off. In quanti lanceranno il famoso dado? Difficile dirlo, ma il governo americano la sua parte la ha fatta. E molto bene, almeno al giudizio di Burton Lee, che a Stanford si occupa di come trasformare la ricerca in business.
(Fonte: A. Onetti, siliconvalley.corriere.it 01-08-2011)
 
Aumentano le iscrizioni alle università in Germania PDF Stampa E-mail
La conferenza dei rettori della Germania (Hochschulrektorenkonferenz) ha stimato che ci sarà un ulteriore aumento degli accessi all'università nell'anno accademico 2011-2012 e seguenti in conseguenza delle recenti riforme introdotte negli ultimi anni dal governo federale, tra le quali spiccano la minore durata della scuola secondaria e la fine del servizio militare obbligatorio. Sono previste per il 2011-2012 le iscrizioni di circa 500 mila studenti, 60 mila in più rispetto all'anno accademico passato (440 mila). Il numero delle iscrizioni è in costante ascesa dal 2007 e in questo ha giocato una carta fondamentale la divisione in tre cicli del sistema d'istruzione superiore secondo le indicazioni del Processo di Bologna. La Germania è stata spesso criticata dall'OECD per il basso numero d'iscrizioni all'università e l'introduzione del titolo di primo ciclo, il Bachelor, ha contribuito a incrementare il numero d'iscrizioni e, contemporaneamente, a riempire i "buchi" di professionisti di un determinato settore ed evitare l'importazione di laureati dall'estero. Per approfondimenti, http://www.hrk.de/95_2752.php. Nel 2007 il governo federale e i governi dei Länd hanno sottoscritto un accordo, l'Hochschulpakts, che rimarrà in vigore fino al 2020 volto a garantire finanziamenti per le istituzioni e l'accesso alle università. La prima fase si è conclusa nel 2010; la seconda, il cui termine è previsto per il 2015, prevede la distribuzione di finanziamenti alle istituzioni per un totale di 275 mila posti (http://www.hrk.de/95_2756.php). Per questa seconda fase, il governo federale ha contribuito con un finanziamento pari a più di 4 miliardi di euro. I 16 Länd assieme avrebbero dovuto coprire una spesa simile, ma non tutti hanno a oggi contribuito con il loro finanziamento. Il motivo starebbe nel rischio paventato di un possibile abbassamento di qualità della ricerca universitaria dovuto a: sovraffollamento delle università; docenti attivi più nell'insegnamento che nell'attività di ricerca, per far fronte alla maggiore richiesta d'istruzione (http://www.hrk.de/95_2766.php).
(Fonte: University World News 24-07-2011)
 
Boom di iscritti ai corsi on line nel Regno Unito PDF Stampa E-mail

Il Regno Unito fa registrare un boom della formazione a distanza, con un aumento considerevole di iscritti, come conferma anche il rettore del programma internazionale dell’Università di Londra, Jonathan Kydd. L’ateneo londinese registra infatti 52.000 studenti a distanza iscritti a diversi corsi. -“Quattro anni fa - afferma Kydd, da poco tornato dalla Going Global di Hong Kong, la prima conferenza sull’istruzione transnazionale organizzata dal British Council al di fuori del territorio nazionale - avevamo solamente due terzi di quel numero. Il tasso di espansione è straordinario e le università si ritrovano a dover fare continui adeguamenti”.

I corsi che vanno per la maggiore sono quelli di economia e business management e quasi la metà degli studenti iscritti al programma internazionale sono sotto l’egida della London School of Economics. Ma la London University non offre solamente corsi di economia. In collaborazione con la London School of Hygiene and Tropical Medicine e con l’aiuto della Fondazione Gates ha appena inserito nel programma internazionale una nuova laurea specialistica sulla politica sanitaria globale, dedicata ai responsabili governativi di tutto il mondo per contenere malattie come tubercolosi, malaria e aids. La maggior parte degli studenti iscritti al programma internazionale dell’università proviene dall’altra parte dell’Oceano, mentre circa 6.000 sono inglesi. Un mercato, quello dell’online, destinato a crescere visti i grossi cambiamenti che hanno investito e continuano a investire il modo di lavorare e il concetto di professionista. Oramai non serve più una postazione fissa per lavorare, né una sede fisica per studiare: basta uno smartphone per rispondere alle e-mail, un tablet per leggere i giornali e un personal computer per seguire un corso universitario. Gli inglesi hanno capito che un ateneo deve saper intercettare questi nuovi bisogni se vuole attrarre studenti-lavoratori con un potere d’acquisto elevato.
(Fonte: V. Cavicchiolo, www.universita.it 04-08-2011)
 
Francia. Un progetto di riforma della Licence universitaria PDF Stampa E-mail

È stato di recente presentato dall'ex ministro dell'Istruzione superiore e della Ricerca Valérie Pécresse, un progetto di ristrutturazione della Licence, il titolo universitario francese di primo livello secondo le indicazioni del Processo di Bologna, che gradualmente, da Settembre 2012, dovrà maggiormente enfatizzare la preparazione alla vita professionale e divenire un titolo di riferimento sia per gli studenti che per i datori di lavoro. Quattro i principi basilari:

•minimo di 1.500 ore per tutte le formazioni (attualmente variano dalle 1432 del settore umanistico alle 1745 di quello scientifico);

•sostituzione della logica della selezione con quella dell'orientamento progressivo e reversibile, affinché ognuno possa modificare il suo progetto per l'intera durata del corso e introduzione, sul piano didattico, dell'insegnamento "su misura" alle necessità e alle capacità degli allievi, con una più ampia diversificazione dei percorsi formativi e l'introduzione di collegamenti tra i diversi ambiti formativi;

•integrazione dei cicli di formazione con stage operativi, intesi come "diritto per ogni studente" di confrontare le conoscenze teoriche con l'approccio pratico di un universo professionale;

•potenziamento delle azioni di orientamento e di ri-orientamento, destinate a ridurre il tasso d'insuccesso negli studi e nella ricerca del lavoro professionale, nel quadro del Piano "Reussite en licence".
(Fonte: M.L. Marino, rivistauniversitas 20-07-2011)

Il nuovo titolare del Ministero dell'Istruzione superiore e della Ricerca è Laurent Wauquiez, trentaseienne ex ministro degli Affari esteri ed europei. Sostituisce Valérie Pécresse, che il 29 giugno 2011 è stata nominata titolare del Ministero del Bilancio, dei Conti pubblici e delle Riforme di Stato.

Per saperne di più: www.gouvernement.fr.
 
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