Home 2011 23 Maggio
23 Maggio
A Torino l'ateneo meno finanziato d’Italia PDF Stampa E-mail
Le cifre parlano chiaro: l’Università di Torino, 63 mila studenti e 1.984 docenti ha ricevuto lo scorso anno 252 milioni dal fondo di finanziamento ordinario. All’ateneo di Milano, che ha meno iscritti, arrivano 288 milioni. All’Università di Padova, idem: 61 mila iscritti, ma contributo più alto, 276 milioni. Una differenza media di 700 euro a studente. «Manca la volontà politica di finanziare il nostro ateneo, il quarto per grandezza d’Italia dopo Roma, Napoli e Bologna», dice Ezio Pelizzetti, rettore dell'Università torinese, che vorrebbe sollecitare l’impegno di Regione e Comune come «enti mediatori» rispetto al ministero. Nemmeno la norma della legge Gelmini che prevede il riequilibrio dei fondi statali in base alla qualità delle sedi rincuora il rettore: «Si tratta di qualche milione l’anno, tutt’altro che una sferzata decisiva. La premialità al merito sbandierata nei mesi scorsi è rimasta lettera morta».
(Fonte: La Stampa 18-05-2011)
 
Al via esame di delega al Governo su sperimentazione clinica PDF Stampa E-mail
La XII Commissione Affari Sociali della Camera ha iniziato l’esame in sede referente del disegno di legge di Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria (C.4274 Governo – rel. De Nichilo Rizzoli, PdL). In sede consultiva, ha espresso parere favorevole alla XI Commissione Lavoro pubblico e privato, sulla proposta di legge riguardante il contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionali iscritti in albi ed elenchi (C. 1524-B Lo Presti, approvato dalla Camera e modificato dal Senato – rel. Mancuso, PdL). Ha svolto l’audizione informale di rappresentanti di società scientifiche, docenti universitari e medici che operano nel settore, nonché esperti della materia, nell’ambito dell’esame delle Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italiana (C. 4207)
(Fonte: AGENPARL - Roma, 18-05-2011)
 
Esami falsi all'università. Oltre 300 indagati a Cosenza PDF Stampa E-mail

“L'Università della Calabria è decisa a costituirsi parte civile nell'eventuale processo che dovesse scaturire dalla chiusura delle indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Cosenza a seguito della nostra segnalazione circa alcune anomalie verificate nelle procedure di registrazione degli esami". Lo ha detto, incontrando i giornalisti, il rettore dell'Università della Calabria, Giovanni Latorre. "Non guarderemo in faccia nessuno - ha aggiunto Latorre - e perseguiremo con determinazione ogni responsabilità che dovesse emergere dall'indagine al fine di tutelare l'immagine e gli interessi dell'Ateneo". Sono oltre trecento gli indagati dalla procura di Cosenza su un presunto giro di falsi esami all'Università della Calabria. Una fabbrica di immeritate promozioni. La magistratura ha aperto un’inchiesta trovando la massima collaborazione da parte dei docenti e da parte del rettore Giovanni Latorre che si è messo subito a disposizione degli inquirenti.
(Fonte: telereggiocalabria.it 18-05-2011)

 
"Non vogliamo privatizzare ma rafforzare gli atenei" PDF Stampa E-mail

Il Ministro Gelmini all’incontro con i Rettori delle Università di Macerata e Camerino: «Io faccio solo promesse che posso mantenere e il nostro indirizzo è di rispettare l’obiettivo della competitività delle nostre università, evitando la moltiplicazione dei corsi. Ritengo che l’accordo fatto sia stato anticipatore dei contenuti della riforma e va verso quella sintonia che noi auspichiamo».

La Gelmini ha poi descritto nei dettagli i contenuti della riforma che deve ancora essere attuata: «Non vogliamo privatizzare ma vogliamo fare in modo che l’università si rafforzi e possa competere di più e meglio. Per questo ci sono il credito d’imposta per il 90% alle aziende che si affidano all’università per fare ricerca e il fondo per il merito che permette agli studenti meritevoli ma privi di mezzi per studiare. Grazie al piano di razionalizzazione, abbiamo garantito 60.000 nuovi posti di lavoro tra insegnanti e personale tecnico amministrativo di cui 2 mila posti spetteranno alle Marche. Le polemiche poco nobili nei confronti della riforma lasciano il tempo che trovano mentre grande deve essere la gratitudine verso chi opera in condizioni difficili e a favore degli studenti».
(Fonte: cronache maceratesi.it 12-05-2011)
 
Intervista a Stefano Fantoni neo presidente dell'ANVUR PDF Stampa E-mail

Dalla Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste all'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Stefano Fantoni è stato nominato nei giorni scorsi presidente del nuovo ente previsto dalla riforma Gelmini, l'ANVUR. Un'agenzia indipendente, con personalità giuridica di diritto pubblico, che avrà compiti non solo di valutazione dell'efficienza delle attività didattiche e scientifiche ma anche di indirizzo, coordinamento e vigilanza e che potrà contare su un'ampia autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, «anche in deroga alle disponibilità sulla contabilità generale dello Stato», com’è scritto nel decreto legge che l'ha battezzata. Una specie di super-poliziotto per università ed enti di ricerca? No, spiega Fantoni, piuttosto un'authority che si muoverà seguendo due direttive di base: razionalizzazione e meritocrazia.

Fantoni, l'agenzia è appena nata. Com'è strutturata?

“Sono stato eletto presidente il 2 maggio scorso, e il ministro ha appena scelto i sette componenti del comitato direttivo su una rosa di 15 selezionata su 350 candidati. Tutti docenti che hanno dovuto lasciare i loro incarichi”.

Forse non tutti gli atenei faranno salti di gioia.

“Il nostro scopo è condividere le regole. La valutazione non è certo a scopi punitivi, ma anzi serve a fare emergere i giovani bravi, a far sì che la tanto invocata meritocrazia entri a far parte del dna di università ed enti di ricerca. E credo che università ed enti di ricerca siano pronti a questo passo. Inoltre dovrà essere uno strumento utile alle università stesse per capire cosa possono fare per migliorare, se ci sono sprechi o gestioni non razionali delle risorse”.

Come saranno le procedure?

“Le stiamo studiando. Per cominciare i 67mila docenti che lavorano in Italia dovranno mandarci attestati e prodotti delle loro ricerche, e per ognuno sarà effettuata una valutazione. Che sarà positiva o negativa. Ma il nostro compito è anche un altro”.

Quale?

“Dare pareri sui decreti attuativi della riforma universitaria”.

Lei è un fisico. Quanto è stata importante l'esperienza amministrativa come direttore della SISSA a Trieste?

“L'ANVUR sta nascendo dal niente, è tutto da fare, a cominciare dal personale. Sotto questo profilo la SISSA è stata un'esperienza importante, ho imparato a interagire con chi prende decisioni, ho imparato a confrontarmi con la politica. Tutto questo mi servirà. Dopodiché, ogni fisico è abituato a risolvere problemi complessi”.
(Fonte: Il Piccolo 18-05-2011)
 
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