Laureati e occupazione in Lombardia |
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In Lombardia a un anno dal conseguimento del titolo lavora il 42% dei laureati triennali (mentre il 45% studia, in genere nella laurea magistrale successiva), con una percentuale di disoccupati a quota 8,3, mentre cinque studenti su 100 sarebbero fuori dalla formazione e dalla ricerca ma perché, spesso, impegnati in stage gratuiti. A fornirli è un'anticipazione del Rapporto Stella, rilevazione annuale sul profilo dei neo-dottori degli atenei lombardi, curata dal Cilea, Consorzio interuniversitario lombardo per l'elaborazione automatica. Si tratta di una rilevazione su oltre 12.228 laureati triennali e 6.210 dottori specialistici, dell'anno 2009. Non ci sono i dati di Bocconi, Politecnico, che non aderiscono al progetto, di Iulm e Cattolica. Gli ultimi due atenei, in genere, apportano i loro dati successivamente. In generale, le statistiche mancanti, visti gli ottimi tassi di occupazione delle università in questione, con tutta probabilità, consentiranno di rivedere al rialzo queste percentuali.
Il salario medio mensile netto di oltre la metà di questi neodottori si aggira fra 1.000 e 1250 euro (25,3% dei laureati) e fra 1251 e 1.500 (25,4). Spostandosi sui laureati «+2», si registrano, mediamente, dati migliori: 61,2 studenti lavorano a un anno dalla laurea, 12,4 sono ancora in formazione e 14,4 sono fuori anche da quest'ultima ma spesso inseriti in stage gratuiti. Quanto alle retribuzioni, i laureati magistrali si trovano, per oltre la metà, nella fascia fra 1.000 e 1.500 euro mensili. Un dato simile a quello dei loro colleghi triennali anche se, come mostrano altri rapporti nazionali, in genere, le retribuzioni migliorano avanzando nella carriera. (Fonte: G. Cerri, ItaliaOggi 23-03-2011) |
L'ateneo retribuisce l’insegnamento dei ricercatori TI e definisce la carriera dei ricercatori TD |
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I ricercatori TI da anni tengono corsi, anche fondamentali, senza percepire un euro. L’Alma mater ha deciso ora di retribuire questi insegnamenti, entro le 60 ore, con un compenso massimo di 1.200 euro lordi a corso. La novità coinvolgerà di fatto tutti i 1.237 ricercatori TI e costerà all'Alma Mater quasi 1,5 milioni di euro, attinti dal fondo di riserva.
Dalla legge Gelmini discendono anche le due nuove figure di ricercatore TD, che la legge chiama a e b, mentre l'Alma Mater ha deciso di definirle junior e senior. Lo junior avrà un contratto di 3 anni, rinnovabile una sola volta di 2. Il senior avrà un contratto di 3 anni e una corsia preferenziale per diventare associato, se nel frattempo avrà ottenuto l'idoneità nazionale. Stesso diritto per i ricercatori TI per i prossimi sei anni. «Per i senior dovrà essere messo a bilancio non solo lo 0,50 di punto per il ricercatore ma anche lo 0,20 per chiamarlo come professore associato», sottolinea il rettore Dionigi. Lo junior potrà tenere un corso, il senior ne avrà l'obbligo. (Fonte: M. Amaduzzi, Corriere di Bologna 17-03-2011) |
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Il Rettore parla ai nuovi Professori Emeriti |
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Il rettore dell’Alma Mater Ivano Dionigi parla in aula magna in occasione della consegna a quindici nuovi professori emeriti, compreso l'ex rettore Pier Ugo Calzolari, del riconoscimento alla carriera: "A voi è stato possibile creare una scuola, essere dei maestri, mettere in cattedra degli allievi. Avevate, anzi, avevamo certezza del futuro". Ma ora, incalza il rettore, l'università è cambiata: risorse per la ricerca "drasticamente e scandalosamente ridotte", accorciate o azzerate le speranze di carriera, vie del futuro ridotte non solo per i giovani ricercatori, ma anche per gli studenti; assenza di una politica reale per il diritto allo studio. E li congeda con una chiamata alle armi, che non riguarda solo loro. "Per lasciare un’università migliore ci vogliono fatica e pazienza, passione e disinteresse". La platea è composta di accademici della vecchia guardia, presidi ma anche parenti, molta commozione. "Perché di quel grande capitale che è la nostra Alma Mater – continua Dionigi - voi detenete le azioni; voi come i vostri maestri". Per Dionigi, passione e disinteresse, sguardo ai giovani senza lavoro "non vanno più di moda in un Paese che ormai da vent'anni declina solo la parola diritti e mai doveri; in un Paese che rincorre gli interessi delle singole corporazioni; insensibile ai valori, che non rispetta le leggi, che non si sente Stato, che non tende al bene comune. In una parola, non dà spazio ai migliori perché non crede al merito, ai giovani, all'articolo 34 della Costituzione". Insomma, a un'università che non c'è più, piccolo mondo antico, ne va sostituita un'altra. Quella che non è "né di chi la governa né di chi ci lavora, ma delle famiglie e del Paese", lontana da "ogni logica di parte e privatistica, e dalla brutta politica". L'università che può venire solo dalla "nostra riflessione libera e dalla nostra bella storia". (Fonte: La Repubblica.it Bologna 10-03-2011) |
Il nuovo Tecnopolo di Bologna |
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Per una volta sono arrivati prima i cervelli dei mattoni. Prima del 2013 non sarà completata la prima parte dei lavori all’ex Manifattura tabacchi per ospitare il nuovo Tecnopolo di Bologna. Nel frattempo però i laboratori di ricerca dell’Università’ di Bologna, Enea, Cnr e T3lab (consorzio misto tra Ateneo e Unindustria) sono già partiti nelle loro singole sedi. Sono 227 i nuovi giovani ricercatori assunti nell’ambito del progetto Tecnopolo, tutti contratti triennali. Per loro sono stati investiti 54 milioni di euro, cui se ne aggiungono altri 23 per le attrezzature. L’Ateneo di Bologna attiverà laboratori su meccanica, scienza dei materiali, energia, ambiente e scienze della vita, organizzati nei neonati Centri interdipartimentali di ricerca industriale (CIRI). L’Università ha investito nel Tecnopolo 21 milioni di euro di risorse proprie più altri 21 in co-finanziamento, di cui il 60% speso per assumere 123 nuovi ricercatori (a tempo determinato, con assegni di ricerca o anche come collaboratori a progetto), cui si affiancano altri 320 già strutturati. L’Enea, che ha investito 10 milioni di euro (la metà in co-finanziamento) e ha assunto 30 nuovi ricercatori (più altri 53 già strutturati), realizzerà invece quattro laboratori su ambiente, efficienza energetica, virtualizzazione dei processi per reti di imprese e analisi sui materiali. (Fonte: Il Resto del Carlino 09-03-2011) |
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