La legge sul rientro dei talenti |
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Su iniziativa bipartisan è passata al Senato la cosiddetta ''legge sul rientro dei talenti''. Secondo la quale ''chi è nato dopo il 1° gennaio 1969, possiede una laurea, ha lavorato negli ultimi due anni all'estero e decide di rientrare in Italia, godrà di un forte incentivo fiscale: i maschi saranno tassati sul 30% del reddito, le femmine sul 20%”. Altre iniziative simili in passato hanno sortito risultati modesti. L'Italia riesce ad attrarre solo il 2% della mobilità internazionale di studenti. Riduzioni anche consistenti delle tasse, che però sono solo temporanee, è molto difficile che annullino il vantaggio permanente dello stare all'estero, per quelli che hanno deciso di emigrare. Non è con gli sgravi fiscali mirati e ridotti nel tempo che si può sperare di invertire la tendenza alla fuga dall'Italia per le persone di talento. Questo è un provvedimento che complica ulteriormente il sistema fiscale e introduce prebende sponsorizzate dai politici che saranno allocate in modo più o meno casuale. I difensori del provvedimento dicono invece: «Questo è un contributo per aumentare l'attrattività dell'Italia». «Questo è un primo passo confortante e una dimostrazione di responsabilità da parte di tutto il Parlamento». (Da S. Brusco, NFA 25-12-2010) |
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Si diffonde l’editoria elettronica |
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Il libro elettronico (e-book) si sta diffondendo negli ultimi anni soprattutto grazie al fattore prezzo, sensibilmente inferiore rispetto alla copia cartacea, ma anche potendo contare su un pubblico sempre più immerso nelle tecnologie e disposto a sperimentare le novità. Lo studente-universitario-tipo racchiude in sé queste tre caratteristiche: vuole risparmiare sul costo dei libri, ha un buon grado d'informatizzazione ed è incline ad adottare nuove modalità di fruizione dei contenuti. Anche in ambito accademico, dunque, la leva strategica su cui agire per diffondere gli e-book e creare una massa critica di "e-studenti" sarà principalmente la variabile prezzo: agli editori spetterà il compito di dare un servizio di qualità a un costo accessibile, ai professori quello di creare contenuti innovativi ad hoc. La modalità di lettura "analogica" su carta e quella "digitale" su schermo sono molto differenti e la seconda è molto più "faticosa" per la vista rispetto alla prima. Per questo l'e-reader che sarà scelto per la sperimentazione accademica dovrà essere uno strumento tecnologico con precise caratteristiche costruttive: schermo antiriflesso per poter leggere un gran numero di pagine senza affaticare troppo la vista; penna elettronica per prendere appunti direttamente sul dispositivo; infine, supporto di diversi formati per sfruttare appieno le potenzialità ipertestuali date dall’e-book. (La Repubblica Scuola 26-12-2010) |
Il CUN si rinnova. Elezioni a fine gennaio |
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Le elezioni per il rinnovo del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) sono state fissate in tutti gli Atenei nei giorni dal 20 al 27 gennaio 2011.
Il CUN è un organismo di rappresentanza, in cui sono presenti, su base elettiva, tutte le professionalità che operano nel mondo universitario. Il CUN è il luogo centrale per le politiche universitarie, orienta le decisioni che sono prese per il Sistema Universitario Nazionale. È composto da 14 professori ordinari, 14 associati, 14 ricercatori, 3 tecnici-amministrativi, 8 studenti, 3 rettori, 1 preside, 1 dirigente amministrativo. E’ un organo elettivo di rappresentanza del sistema universitario. Formula pareri e proposte al Ministero dell'Università e della Ricerca, sulle seguenti materie: obiettivi della programmazione universitaria; criteri per l’utilizzazione della quota di riequilibrio del FFO; criteri generali per l'ordinamento degli studi universitari, regolamenti didattici di ateneo, settori scientifico-disciplinari; decreti ministeriali. Ogni altra materia che il Ministro dell'Università e della Ricerca ritenga di sottoporre al parere del CUN. Un Collegio di Disciplina con il compito di svolgere i procedimenti disciplinari a carico dei professori e dei ricercatori universitari opera al suo interno. |
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Assegnati a fine esercizio i finanziamenti alle università |
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Il 21 dicembre il ministro Gelmini ha emesso il decreto di assegnazione delle risorse alle università. Le università avranno dunque il FFO a fine esercizio. Confrontando i dati di partenza e finali dei decreti 2009 (n. 45 del 23/9/10) e 2010 (n. 655 del 21/12/10) è facile rilevare il taglio operato sul FFO dalle leggi finanziarie. Le poste iniziali dei decreti evidenziano, infatti, un taglio, al netto delle riduzioni previste dalle diverse disposizioni legislative succedutesi nell'ultimo biennio, di 718,714 milioni € (-10,36%) rispetto alle risorse disponibili nel 2009. Il confronto sul totale ripartito mostra una riduzione delle risorse, rispetto al 2009, di 279 Ml € (-3,72%). Quindi un miglioramento, rispetto ai dati iniziali, dovuto a stanziamenti ad hoc previsti da altre leggi: 550 milioni € previsto dalla legge 244/07 per tre anni (2010 ultima tranche) e dalle risorse "aggiuntive" di 400 milioni € previste dalla legge 191/09 per il 2010 e 2012. Nel merito della ripartizione delle risorse, il decreto ricalca lo schema dello scorso anno. La differenza più rilevante riguarda l'incremento dell'importo destinato alla premialità degli atenei, passato da 523,5 milioni € a 720 milioni €. La ripartizione è stata fatta applicando le stesse percentuali dello scorso anno: 34% in rapporto alla "qualità dell'offerta formativa e dei risultati dei processi formativi" (244,8 milioni €) e 66% in rapporto alla "qualità della ricerca scientifica" (475,2 milioni €). (FlcCgil 05-01-2011) |
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