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12 Ottobre
La riforma universitaria in Gran Bretagna PDF Stampa E-mail
Il governo britannico è pronto a varare la preannunciata riforma dell'università che prevede fra l'altro la liberalizzazione delle tasse, la fine dei finanziamenti a fondo perduto del governo agli atenei così come di molte altre forme di finanziamento, fra cui i prestiti a interesse zero, sostituiti da prestiti restituibili anche in trent'anni (non più solo 25). Le rette sono destinate a raddoppiare in media, e un corso di tre anni potrà arrivare a costare fino a 36mila sterline. Viene infatti abolito il tetto attuale di 3,290 sterline l'anno, limite delle rette che ogni ateneo era tenuto a rispettare. Gli atenei dovranno introdurre tasse di almeno settemila sterline l'anno, solo per recuperare la perdita inflitta dai finanziamenti pubblici, si calcola. I laureati delle università più prestigiose potrebbero terminare il loro ciclo di studi con debiti di 50mila sterline. Gli atenei dovranno pubblicare statistiche sul numero delle lezioni e dei docenti, oltre che "carte dei diritti degli studenti", e saranno stimolati a pubblicizzare le loro attività per attrarre nuove matricole. Verranno facilitati gli studenti part time che lavorano e studiano contemporaneamente. Il sistema dei prestiti per lo studio prevede attualmente il rimborso del 9 per cento per salari superiori a 15mila sterline l'anno. Lord Browne raccomanda che questa cifra salga a 21mila sterline. Saranno mantenuti i finanziamenti pubblici solo per alcune materie, come quelle scientifiche, tecnologiche, medicina, infermieristiche, alcune lingue. (l’occidentale 12/10/2010)
 
Come sta mutando in Francia il sistema dell’insegnamento superiore e della ricerca PDF Stampa E-mail
La Francia sta vivendo una vera mutazione dell’organizzazione del suo sistema d’insegnamento superiore e di ricerca. Una parte crescente delle sue attività di ricerca si effettua su contratti a breve termine, facendo ricorso a personale precario. Le scelte scientifiche e pedagogiche sono sempre meno definite dagli addetti ai lavori (insegnanti-ricercatori, ricercatori, ingegneri). Quello che ormai prevale è l’utilità presunta di queste scelte, definita dai servizi del ministero, che fisseranno regolarmente nuovi obiettivi applicabili a tutti. La produzione e la trasmissione delle conoscenze sono intese a salvare l’economia e devono ormai essere valutate e indirizzate a questo solo scopo. La priorità che il governo pretende di dare alla ricerca e all’insegnamento superiore si traduce nei fatti in una soppressione di 900 posti in questi settori, in uno stanziamento reale molto ridotto e in un "piano Campus" che condurrà, di fatto, a un sotto-finanziamento delle università in molte regioni (Nord, Bretagna). Questo nuovo modo di gestione del sistema di ricerca e insegnamento superiore si appoggia su due strutture recenti: l’ANR (Agence Nationale de la Recherche) e l’AERES (Agence d’Evaluation de la Recherche et de l’Enseignement Supérieur). La prima assorbe il grosso dei crediti della ricerca privando in questo modo università e grandi enti di ricerca dei loro mezzi, e quindi di ogni autonomia scientifica. L’ANR è inoltre all’origine della proliferazione di posti precari. Quanto all’AERES, i cui membri sono tutti nominati dal ministero, essa si sostituisce alle strutture collegiali di valutazione esistenti (CoNRS, CNU). (http://www.sauvonslarecherche.fr/)
 
CUN. Rinnovo parziale dei membri PDF Stampa E-mail
Il presidente del CUN ha segnalato come sia alla firma del Ministro il decreto per il rinnovo parziale a gennaio 2011 dei membri del CUN. Le votazioni riguarderanno il personale tecnico-amministrativo e, per i docenti, le aree: 03, 05, 07, 09, 10, 12 e 13. I rappresentanti delle restanti 7 aree, come previsto dalla legge 18/2006 di riordino del Consiglio Universitario Nazionale, restano in carica per 6 anni ed andranno quindi a scadenza nel dicembre 2012. Da segnalare, inoltre, l’ uscita del nuovo bando per i progetti “Futuro in Ricerca” e le dimissioni dalla Commissione dei garanti del PRIN 2009, dei membri delle aree 1, 4 e 13. Per l’attivazione della Commissione si attende, dunque, la sostituzione dei membri dimissionari. (Roma 11-10-2010)
 
CUN. Mozione sul D.M. 17/2010 sui requisiti dei corsi di studio, sui fondi del FFO e sulla commissione FIRB PDF Stampa E-mail

Il Consiglio Universitario Nazionale ha approvato una mozione sul recente Decreto Ministeriale n. 17 del 22 settembre 2010. Il Decreto è in sostanza la traduzione in provvedimento amministrativo della nota ministeriale n. 160 del 4 settembre 2009. Nella mozione il CUN ribadisce quanto già espresso nel proprio parere emanato a suo tempo sulla nota 160/2009 e cioè che il provvedimento, oltre a produrre un’ulteriore drastica riduzione dei corsi di studio, comporterà anche altri effetti quali: la probabile necessità di ricorrere a limitazione degli accessi, introducendo di fatto un numero programmato dei corsi di studio; una riduzione dei CFU assegnati negli ordinamenti alle attività formative di base e caratterizzanti; un aumento dei CFU assegnati alle attività formative affini o integrative; un aumento dei CFU assegnati alle attività formative a scelta dello studente; un maggiore ricorso allo strumento dei piani di studio individuali per rispondere alle legittime esigenze di differenziazione del percorso formativo degli studenti.

Il CUN ha inoltre inviato al Ministro un documento in cui si chiede di chiarire le modalità di effettiva spendibilità dei fondi destinati alla mobilità accademica previsti dal FFO 2010.

Il CUN ha anche approvato una mozione in cui chiede di attivare con estrema urgenza le procedure di rinnovo della Commissione FIRB o di consentire una proroga di attività alla Commissione attualmente vigente. (Roma 11-10-2010)
 
CUN. Ridotti da 371 a 193 i settori scientifico disciplinari PDF Stampa E-mail
Con le riunioni del 6, 7 e 8 ottobre 2010, il CUN ha concluso il proprio lavoro di revisione e accorpamento dei SSD e di descrizione delle nuove declaratorie. La proposta del CUN porta a 193 gli attuali 371 settori scientifico-disciplinari. Il CUN ha quindi iniziato a lavorare sulla predisposizione degli elenchi delle parole chiave relative agli indicatori scientifico-disciplinari. Il documento definitivo verrà trasmesso al Ministro Gelmini nelle prossime settimane. (Roma 09-10-2010)
 
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